A Sassari un corso di pattinaggio: uno sport per imparare a stare in equilibrio nella pratica sportiva ma anche nella vita
di Save the Children Italia Onlus
Veloci verso il futuro, grazie a un paio di pattini. È l’idea alla base di uno dei laboratori attivi all’interno di Futuro Prossimo a Sassari. Un modo per coinvolgere un numero sempre maggiore di ragazzi e una possibilità di praticare attività fisica anche nei periodi in cui i divieti imposti dalla situazione sanitaria nazionale hanno limitato fortemente qualunque attività all’aperto.
Tutto nasce grazie a Francesca Pulino, un’operatrice preparata e attenta, da una decina d’anni al servizio del comitato territoriale UISP di Sassari.
“Da noi s’impara a pattinare, a stare in piedi sui rollerblade, a cadere senza farsi troppo male, le corse le lasciamo a chi con i pattini ci trascorre tutti i pomeriggi, a chi ne ha fatto il proprio sport – spiega Francesca – I pattini che abbiamo in dotazione e che i ragazzi usano durante le ore di laboratorio, ci sono stati donati da famiglie e privati. Un regalo prezioso, una possibilità in più offerta ad un’utenza che non sempre può far fronte a questo genere di acquisti, un gesto nobile quello di donare un oggetto utile che porta con se un risvolto più elevato e che spesso coincide col divertimento, il piacere, la gioia di stare insieme.”
Francesca è stata una pattinatrice agonistica dai 5 ai 13 anni. Inizia per curiosità, scoprendo da subito, dopo aver indossato un paio di pattini presi in prestito, che “l’andare su ruote” era una delle cose più belle che le fosse mai capitato di fare. E così Francesca inizia ad affrontare le prime sfide sportive e inizia a vincere, spesso confrontandosi con ragazze più mature ed esperte. Prende coraggio, affina la tecnica, sente che il suo carattere cambia e si modifica con il perfezionarsi delle sue capacità sportive. Tanta fatica, sei giorni di allenamento su sette, coetanee che – rivali in pista – col tempo diventano amiche nella vita. I pattini diventano per diversi anni i suoi compagni di crescita e accompagnano il suo passaggio all’adolescenza, contribuendo a renderla una persona più forte e sicura. Oggi Francesca ha poco più di trent’anni e la passione per i pattini resta, unita alla fortuna di poterla trasmettere ai nostri ragazzi, seppure si tratti di un approccio formativo non votato all’agonismo ma all’acquisizione di prime competenze essenziali.
Che si tratti di vero e proprio agonismo o di semplice passione, la pratica del pattinaggio racchiude in sé risvolti positivi sia sul piano fisico che su quello psicologico. I benefici del pattinaggio sull’organismo sono tantissimi e basta indossare i pattini per capirlo. Si tratta di uno sport in cui vengono messe in movimento armonico tutte le parti del corpo, perfino le mani! L’attività motoria è esaltata da movimenti eleganti, rapidi ma mai bruschi, potenti ma mai esagerati. Favorisce la coordinazione e l’equilibrio del corpo ed è anche propedeutico per tutti gli altri sport. Oltre al grande lavoro delle gambe impone un notevole utilizzo del tronco e delle braccia, che devono lavorare in sincronia per realizzare determinate figure al di là di quanto si possa pensare. Da non dimenticare un altro aspetto: aiuta a stare in forma e ad avere un fisico armonioso. Migliora la respirazione, sia quella complessiva sia quella dei singoli atti respiratori, abituando l’organismo a ridurre e annullare i respiri corti ed affannosi. Si cade e ci si rialza senza timori per le cadute. Si imparano i metodi per cadere senza farsi male e per rialzarsi, si rafforza il carattere e l’autostima. Lo spirito del pattinaggio è che potrai cadere, ma la volontà sarà sempre quella di rialzarti e di riprovarci. Un insegnamento positivo che non riguarda solo la pratica sportiva ma può essere esteso, più in generale, alla vita.
Saper andare sui pattini significa saper stare in equilibrio, spostarsi facendo affidamento solo su se stessi, correre il rischio di cadere, ma anche aiutare qualcuno a rialzarsi, perdere l’equilibrio per poi ritrovarlo, scoprire pian piano che si può avanzare senza che nessuno ci sorregga tenendoci per mano. “Non vi sembrano tante piccole metafore capaci di descrivere, a più livelli, quello che tutti i giorni – piccoli e grandi – cerchiamo di fare? – chiedono gli operatori – E quindi? Penserà qualcuno. E quindi quello che vorremmo trasmettere ai nostri ragazzi è che se impariamo a pattinare, forse, impariamo anche un po’ a vivere”.
Articolo a cura di Pasquale Posadinu, operatore del comitato UISP Sassari, partner locale di Futuro Prossimo
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