Un centro di gravità educativa per una didattica di vicinanza e di relazione: le attività di CGD Napoli

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La forza delle relazioni e della vicinanza si sperimenta, a Napoli, anche a distanza, con le attività proposte dal Coordinamento Genitori Democratici, partner territoriale di Futuro Prossimo.

Le vicende che hanno interessato tutto il territorio italiano, dai primi di marzo, hanno indotto il mondo della scuola e di tutte quelle organizzazioni che si occupano di educazione a rivedere completamente il proprio rapporto con i minori, con uno spostamento delle attività verso quella che viene definita come didattica a distanza (DAD). Anche il Coordinamento Genitori Democratici (CGD) di Napoli ha dovuto reagire alle circostanze, adattando le proprie attività. Ma più che di didattica a distanza, abbiamo preferito parlare di una didattica di vicinanza e di relazione. Perché la vicinanza e relazione sono stati i due imperativi che hanno orientato la riorganizzazione delle attività erogate ai ragazzi e alle ragazze del quartiere di Chiaiano di Napoli coinvolti nel progetto Futuro Prossimo.

Dall’inizio del periodo di isolamento e con la conseguente sospensione delle attività nel Centro ad Alta Densità Educativa/Punto Luce di Save the Children di Chiaiano, tutti gli operatori e le operatrici del CGD si sono adoperati, per attivare ponti comunicativi con tutti i beneficiari, affinché lo stretto legame costruito negli anni non venisse minimamente scalfito dalle circostanze. E da lì a pochi giorni, con un grande scatto di resilienza, tutte le attività sono ripartire, in una veste nuova, con modalità per forza di cosa diverse, ma condite dallo stesso entusiasmo e la professionalità di sempre.

Accompagnamento allo studio, laboratori di sport, di rap, di creatività, corsi di lingua inglese e di spagnolo: tutto l’insieme di proposte sviluppate nel progetto Futuro Prossimo, hanno trovato una nuova veste, con una didattica che abbiamo appunto definito di vicinanza e di relazione. Distanti fisicamente, ma sempre e comunque vicini, in tutte le circostanze. Se c’è una cosa che non scorderemo mai di questa esperienza umana, sociale, culturale e educativa – fuori dall’ordinario – è che l’essenza di tutto il lavoro fatto in questi anni è emersa chiaramente in un periodo in cui ci si è dovuti concentrare sull’essenziale: la relazione e la con-divisione.  E, infatti, accanto alle attività canoniche, sono sorte in forma spontanea nuove attività, delle iniziative avviate dagli stessi ragazzi e dalle ragazze che hanno cominciato a raccontarci la loro esperienza di isolamento a casa, a condividere le loro emozioni, a farci partecipi di un pezzo delle loro esistenze che non avrà eguali nel resto delle nostre vite. Ogni settimana ci si ritrova, dunque, in uno spazio di condivisione che abbiamo chiamato il Casastorie: adolescenti ai tempi del corona virus. Si tratta di una piazza virtuale in cui ragazzi e ragazze assieme agli operatori e alle operatrici si trovano per un momento di convivialità e di condivisione. Ne è nato anche un blog, seguito dalle nostre volontarie, che è divenuto la traccia di questi nostri incontri e un punto di vista privilegiato di questo pezzo di esistenza straordinaria.

Ma c’è stato anche un altro aspetto, solo in parte atteso, che ha riguardato il rapporto tra il  Coordinamento Genitori Democratici Napoli e la comunità educante del territorio: il Centro ad Alta Densità Educativa in cui negli anni si è cercato di far convergere le realtà del territorio, le famiglie, e i beneficiari, si è trasformato in quello che abbiamo definito come un Centro di Gravità Educativa, che ha fatto da collante e da punto di contatto tra molte realtà del territorio e tra le realtà del territorio e le famiglie. Particolarmente significativa è stata la sinergia avviata con le Scuole che hanno trovato nel progetto Futuro Prossimo e in CGD di Napoli un punto di riferimento e uno stretto alleato per l’avvio e il mantenimento dei contatti con le famiglie più in difficoltà, bisognose, ad esempio, di un supporto per la didattica a distanza dei loro figli. Anche in questo frangente è emersa la forza delle relazioni della Comunità Educante, che ha saputo integrarsi e sviluppare nuove forme di collaborazione. Un insieme di organizzazioni che assieme al CGD di Napoli hanno agito in maniera comunitaria affinché tutti i minori, nessuno escluso, potessero beneficiare di un sostegno.

Articolo a cura di Simone Digennaro CGD Napoli

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