La IX edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico”, prende forma domani a Giovinazzo, anche con il progetto “FARE – Futuro d’autore”

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Dalle 17.30 alle 24.00, nel Liceo Classico “Matteo Spinelli” a Giovinazzo, si riscoprirà il senso più autentico della condivisione, della comunicazione e dell’energia creativa. L’evento è sostenuto dal partenariato dell’Amministrazione Comunale di Giovinazzo.

“La Notte Nazionale del Liceo Classico” si svolgerà in un primo momento nella Sala S. Felice, in Piazza S. Felice, dove si rifletterà, con interventi degli alunni, dei docenti, e dell’ospite d’onore, il prof. Trifone Gargano, sulle infinite sfumature che il tema scelto, Viaggi e Naufragi, porta con sé. L’evento si snoderà, poi, per i vicoli del centro storico, come una sorta di ‘viaggio sentimentale’, che intende aprire la cultura classica in particolare, e quella umanistica in generale, all’intera rete scolastica cittadina e dei paesi limitrofi, in un momento corale di riflessione. Sarà una grande festa della cultura e delle emozioni, che vede la collaborazione preziosa dell’Associazione genitori del Liceo Spinelli e della Compagnia SENZA PIUME, all’interno del progetto FARE – FUTURO D’AUTORE di Fondazione con il Sud – Con i Bambini, progetto selezionato nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 Cuore pulsante della lunga Notte del Liceo giovinazzese sarà Piazza Meschino, dove si succederanno i tre spettacoli principali, il cui fil rouge sarà il naufragio: quello che coinvolgerà il personaggio di Virgilio, in viaggio per la Grecia, sulle tracce di personaggi e situazioni della sua Eneide, interpretati da un coro sui generis e accompagnato dall’augurio di buon viaggio pronunciato dall’amico Orazio (Itinera et naufragia);

approdi o naufragi, frammenti di viaggi e di vite che si raccontano e ripartono grazie al breve incontro con la padrona di un Motel di una piccola isola del Mediterraneo, in un tempo sospeso e meridiano, mentre la Morte e la Vita continuano la loro pigra partita a dadi (Motel Circe); fino a contemplare Tra i flutti di un naufragio: le note infinite di una metafora esistenziale, note di una nenia, che canta tutto l’incanto del mare, sottacendone insidie e inganni, come quelle di una tempesta inattesa, che può travolgerci, se abbandoniamo la stabilità della terra, da cui lo spettatore Lucreziano contempla “dolcemente” il travaglio altrui… echi antichi e moderni di un ‘naufragio’ che si traduce, anche in mare, tra i naufraghi, in una ‘lotta brutale per la sopravvivenza’, e che coinvolge anche la terra stessa, quando questa perde la sua fermezza. Un’instabilità che tormenta Novecento, protagonista della celebre opera di Baricco, che non scenderà dalla sua nave… per scelta o per paura?

In altri suggestivi scenari del centro storico, prenderanno forma altre performance, in replica: letture drammatizzate di alcuni passi scelti, in un “viaggio ideale” che va dall’esperienza filosofica alla letteratura straniera, tra modernità e contemporaneità.

In particolare  Pensieri di Blaise Pascal, Umano, troppo umano di Friedrich Nietzsche, Naufragio con spettatore di Hans Blumenberg e Ulysses di Alfred Tennyson (Quando ho fatto naufragio, allora ho ben navigato”); un tableau vivant de La zattera della Medusa di Thèodore Gericault; una performance teatrale, che ripropone La ballata del vecchio marinaio di Coleridge come metafora e simbolo di una possibile parabola discendente a cui è destinata una umanità che, accecata da smanie di profitto e dominio, è disposta a profanare la sacralità della Natura (La ballata del vecchio marinaio: un mistero alla festa della Vita).

La compagnia errante del dolce naufragar, una compagnia di giovani declamatori, donerà messaggi di bellezza e condurrà il pubblico attraverso i vari momenti di questa festa itinerante della cultura classica che troverà il suo momento culminante in Piazza Meschino, dove, intorno alle 22.00, si esibirà l’ospite d’onore, professor Trifone Gargano, in ʺE il naufragar m’è dolce…ʺ.

A conclusione della serata ci sarà la lettura drammatizzata di alcuni passi del brano in greco, tratto da ʺLe Argonauticheʺ di Apollonio Rodio, che racconta il viaggio ante litteram, alla ricerca del vello d’oro, simbolo dell’inconoscibile meta di ogni viaggio umano.

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