Un pomeriggio al Fodo, con degustazione di prodotti locali

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Nel mese di giugno, grazie al progetto Futuro Aperto, noi biologhe della Cooperativa Hydra abbiamo guidato un gruppo di ragazze tra i 12 e i 17 anni, provenienti da vari comuni della provincia della Spezia, in un percorso a piedi nel promontorio del Caprione, che fa parte del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Si tratta di un territorio tra Liguria e Toscana, ricco di natura, di storia e di cultura.

Nonostante il caldo afoso, le studentesse non hanno desistito e, partendo dal borgo della Serra di Lerici, ci siamo avventurate in una faticosa, ma panoramica salita sotto il sole, lungo il sentiero n. 422Quasi al termine della “scalata”, abbiamo imboccato il sentiero n. 426 che porta a Redarca, un’area boscosa, piena di biodiversità, dove un piccolo corso d’acqua sotterraneo sgorga dalla grotta di Redarca, dando origine alla sorgente omonima, che in tempi passati alimentava mulini e lavatoi di sansa, oltre a fornire acqua alle frazioni di Pugliola e La Serra.

La tipografia clandestina dei partigiani

Proseguendo lungo il sentiero n. 426, abbiamo esplorato le vie che durante gli anni della Resistenza furono complici dei partigiani nella loro lotta per la conquista della libertà. Tappa fondamentale del tragitto, Villa Volpara, chiamata anche “Il Fodo”.  All’ombra della splendida lecceta, Sabina, una di noi di Hydra, ha raccontato che nel periodo della Guerra di Liberazione, questa villa fu sede di una tipografia clandestina. Al Fodo furono stampati migliaia di volantini e di giornali, a sostegno degli scioperi del gennaio-marzo 1944 e della formazione delle bande partigiane ai monti.

Un luogo della memoria della Resistenza nel Parco di Montemarcello Magra-Vara, tra lecci secolari, a poca distanza dalla sorgente di Redarca. Le giovani partecipanti all’iniziativa si sono dimostrate interessate a questa tappa storico-culturale, anche perché, abbiamo scoperto dai loro racconti, hanno familiari che sono stati partigiani.

Dopo una sosta per fare qualche foto ed immergerci nel passato, siamo ripartite… ancora in salita! In poco tempo, siamo arrivate alla Rocchetta e abbiamo ripreso il sentiero n. 422 che, con un giro ad anello, ci ha riportato al borgo della Serra.

Ed ecco, finalmente, la meritata discesa, con uno splendido panorama che ci ha permesso di fare il punto sull’orientamento: il paese della Serra, le baie di Fiascherino, le isole Palmaria, Tino e Tinetto, Porto Venere, la diga foranea.

Di rientro alla Serra, Ilaria della Cooperativa Cocea che gestisce Evergreen Fare Impresa – iniziativa di agricoltura sociale finalizzata all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati – ci ha accolto in un’oasi di verde e di fiducia.

Abbiamo concluso, così, la serata apprezzando pizza e focaccia sfornate dal panificio della Serra, tornato in vita grazie alla Cooperativa di Comunità Verde Mare. E buonissime bruschette con olio prodotto sempre localmente dalla cooperativa.

Che cosa abbiamo imparato?

Pillole di cultura, di storia, di flora e di fauna, ma soprattutto, la bellezza dello stare insieme, di conoscerci e di conoscere l’ambiente in cui viviamo e le buone pratiche che ancora riescono a nascere, augurandoci che siano semi che crescano, con l’impegno di tutti noi e di queste ragazze meravigliose. Alla prossima iniziativa!

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