FLIC IN CLASSE, PER RAGIONARE INSIEME SUL FUTURO

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FLIC IN CLASSE è una delle azioni più importanti del progetto FLIC.

Lo è sicuramente per il tempo che ad essa viene dedicato dall’equipe di lavoro, ma lo è soprattutto perché è il momento in cui si incontrano tutte le ragazze e i ragazzi destinatari del progetto.

Entrare in classe muove sempre emozioni particolari. Per quante volte si sia fatto, non manca mai quel pizzico di agitazione come quando si sale su un palco: bisogna dare il meglio nel poco tempo a disposizione e fino alla fine non si è sicuri di aver incontrato l’interesse del pubblico. In classe poi, ci si sente sempre un po’ interrogat*, si entra inevitabilmente in un sistema abituato alla valutazione e i ragazz* non vedono l’ora di essere, per una volta, i giudici. Noi di FLIC sappiamo che anche questa è una competenza importante da sviluppare ed è per questo che la valutazione dei/delle partecipanti al progetto assume un ruolo importante durante le attività.

Siamo oltre la metà del nostro percorso con i ragazzi e le ragazze. Questo è il terzo anno che li incontriamo dentro alle loro classi e ci stiamo addentrando sempre più nel grande tema della SCELTA, dove quella della scuola superiore è parte importante di un percorso più ampio, del progetto di vita personale e professionale di ognuno di noi.

L’Orientamento in questo senso è quel processo che ci permette di conoscerci meglio, di conoscere la realtà che ci circonda e il modo in cui possiamo relazionarci con essa, per poter scegliere secondo gli obiettivi che abbiamo, non una volta per tutte ma lungo tutto l’arco della nostra vita. Nonostante la terza annualità è stato importante in classe ricondividere con ragazzi e ragazze il significato di quello che stiamo facendo, a partire proprio dalle parole, cogliendo come in questo tempo condiviso abbiano interiorizzato questo approccio.

Con questa consapevolezza abbiamo esplorato e approfondito l’Agenda 2030, indagando i loro interessi rispetto ai temi e alle necessità emergenti, ragionando insieme su quali potranno essere le professioni del futuro e come il lavoro di ognuno contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi di importanza globale.

Ci siamo poi soffermati sul definire il lavoro ed in particolare il lavoro dignitoso. Ci sono stati di supporto i contributi degli adulti che i ragazzi avevano intervistato chiedendo “che cos’è per te un buon lavoro?”; le risposte ci hanno commosso per la ricchezza delle caratteristiche portate. Abbiamo scoperto che il lavoro è un diritto ma è anche un dovere, che una società può stare in piedi solo grazie al lavoro di tutti. Ognuno per svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi necessita di competenze specifiche e di competenze trasversali. Esistono situazioni, esperienze e soprattutto luoghi dove apprendere conoscenze e capacità. Nei prossimi incontri andremo ad esplorare assieme ai giovani uno dei principali contesti di apprendimento: le scuole.

Lo faremo ancora una volta anche attraverso delle testimonianze, questa volta dei ragazzi e delle ragazze che alle superiori sono già approdati, perché l’esperienza degli altri apre finestre di curiosità come nessun’altra attività riesce a fare.

Elisa Gallo – Educatrice

 

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