Bambine e bambini si raccontano in Atelier
di comunicazione
Alberto ha 5 anni. Arriva all’Atelier accompagnato dal papà e da Fabio, il fratellino più piccolo. Partecipa per la prima volta alle attività proposte. Si unisce a un laboratorio creativo finalizzato alla realizzazione di libri tattili attraverso l’utilizzo di spugne, lana, cartone e stoffe. Le atelieriste gli raccontano lo scopo del laboratorio e Alberto inizia così a fare conoscenza con gli spazi e con il materiale a sua disposizione, suddiviso per tipologia in tanti piattini. Da una lista di parole già ricavate dal gruppo di genitori e da altri bambini che frequentano l’Atelier, oltre che dalla visione al video-microscopio dei vari materiali, Alberto sceglie tra le parole pioggia, alberi e arcobaleno. Gli si chiede di inventare con esse un breve racconto, che sarà poi scritto e illustrato nel suo libro. All’inizio è intimidito dalla nuova situazione ma, sollecitato dalle domande delle atelieriste, riesce a esprimere alcune frasi brevissime sulla sua storia. Procede poi deciso e autonomo, disponendo e incollando sulle pagine del libro tutto ciò che gli sembra adatto. Continua per tutto il tempo del laboratorio senza intromissioni da parte degli adulti. La sua storia non ha un finale rassicurante, ma è tutta sua:
UNA PIOGGIA FORTISSIMA
Un giorno in una città iniziò una pioggia fortissima
Questa pioggia ruppe tutti gli alberi di legno
Dopo la pioggia arrivò l’arcobaleno ma un fulmine lo spezzò
Mirta ha 3 anni. È una frequentatrice assidua dell’Atelier insieme alla mamma e alla sorella Olivia di 6 anni. Ha un fare silenzioso ma attento, gli occhi sgranati e curiosi. Nonostante sia molto legata alla mamma, è ormai tanto in confidenza con le atelieriste e con lo spazio di laboratorio. È stupita e affascinata dalle attività e dagli strumenti che arredano l’Atelier, in particolare dal tavolo luminoso, dalla teca delle farfalle e dal video-microscopio. Al fine di costruire la sua storia per il libro tattile, Mirta utilizza più materiali tra quelli a sua disposizione. Li sperimenta, li scopre pian piano e in modo diverso: li tocca, li odora, li guarda nei loro diversi colori. L’aiuto della mamma è per Mirta fondamentale e, in questi passaggi, le chiede di riportare per iscritto, così come le vengono in mente, le parole della sua storia:
IL CUSCINO E IL TOPINO DALLA CODA LUNGA
C’era una volta un cuscino che incontrò un tappeto volante giallo a puntini bianchi
Un topino va sulla nuvola e salta sul cuscino
Il topino dice alla nuvola di andare sul tappeto volante e danzare
Ruggero ha 5 anni e mezzo e, come Mirta, frequenta costantemente l’Atelier.
È un bambino silenzioso, ma sempre attento e ben disposto a partecipare alle attività proposte dalle atelieriste con interesse e passione.
La mamma lo accompagna e lo supporta sebbene il bambino resti indipendente nella fase creativa e nella progettazione della sua storia tra ricerca dei materiali e parole da scegliere. La presenza della mamma infatti lo rassicura, dandogli la possibilità di creare e spaziare con la fantasia.
Gli stimoli creativi che Ruggero riceve in laboratorio gli forniscono spunti per continuare a inventare il libro tattile tra casa e Atelier, orgoglioso di far vedere le sue creazioni al resto del gruppo.
LA FATTORIA INCANTATA
C’era una volta un signore che si era addormentato nel letto e sognò di essere in una fattoria.
La fattoria era fatta tutta di paglia.
Il signore nel suo sogno si addormentò su un cuscino di paglia
Quando si svegliò scopri che c’era una fattoria incantata e se dormivi lì diventavi un animale della fattoria,
e lui diventò un gatto e andò sui tetti della città vicino alla fattoria incantata.
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