Filastrocche migranti: una mostra interattiva
di Binaria Società Cooperativa Onlus
Si è appena conclusa a Binaria la mostra interattiva dedicata alle filastrocche migranti tratte dal libro Di qua e di là dal mare di Carlo Marconi per le edizioni Gruppo Abele. La mostra, inaugurata il 4 maggio 2019, è rimasta visitabile fino al 14 luglio coinvolgendo scuole e bambini su un tema complesso e di grande attualità come l’immigrazione.
Il libro di Carlo Marconi racconta, con parole profonde e a tratti drammatiche, i viaggi di chi è costretto a spostarsi per salvare la propria vita e quella dei suoi figli. Le filastrocche hanno lo scopo di tenere viva la capacità di indignarsi di fronte alle ingiustizie e a continuare a sperare nella possibilità di riconoscersi come membri della variegata famiglia umana.
La mostra interattiva sulle filastrocche propone un percorso attraverso le lettere dell’alfabeto per far sperimentare ai bambini e ai loro accompagnatori la bellezza delle diversità ma anche il dramma di chi emigra per sopravvivere.
Il percorso prevede 5 tappe gioco/riflessione:
A come Addio: una casetta accogliente e bella che qualcuno è stato obbligato a lasciare.
G come Girotondo: dove i bambini trovano una tenda/mondo da campeggio rivestita con magliette appartenenti a tutti quelli che ci frequentano. Questa tenda/mondo ha due aperture a significare le innumerevoli possibilità di passare e ripassare, entrare e uscire, spostarsi con facilità all’interno di una umanità accogliente.
M come Mare: una rete e dei nastri di stoffa per tessere una terra accogliente, segno dell’impegno personale.
R come Rispetto: sequenza di specchi su cui sono dipinti tratti di persone di diverse etnie e dove ci si può specchiare e ri-specchiare per immedesimarsi nel volto dell’altro.
U come uguali: totem di personaggi per giocare a cambiare alcune parti di un disegno senza modificare il senso: una persona, con volti e colori diversi, rimane una persona.
Z come Zattera:un tappeto tessuto a mano da Marina Costantino coi colori del Mediterraneo, un Mare Buono, un mare di pace e convivenze con intorno personaggi in stoffa realizzati a mano dalle volontarie del Gruppo Abele e dalle donne della Drop House (centro diurno del Gruppo Abele per donne in difficoltà). Un solo grande mare, diverse persone, un unico desiderio di pace.
Arrivati alla fine del percorso i bambini e gli adulti troveranno un’ultima bandiera che li invita a impegnarsi personalmente per rendere questo mondo un posto abitabile da tutti.
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