OSTIA: Teatro forum, mostre e laboratori per mettere in rete idee e progettualità della comunità educante
di DOORS
Il 7 luglio 2021 si è tenuto al Teatro del Lido di Ostia l’evento Outreach del progetto DOORS – porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale, curato dall’Associazione Affabulazione in partnership con Municipio Roma X e Magazzino dei Semi. Un’occasione di confronto e co-progettazione per creare condizioni stabili per la costruzione del benessere di bambine, bambini, ragazzi e ragazze del territorio.
I: Obiettivo dell’attività di Outreach è quello di coinvolgere le comunità educanti nella creazione di servizi a misura di territorio sul tema salute e benessere dei minori . Cosa è emerso dal territorio di Ostia?
Affabulazione: Se lo strumento dell’Outreach rappresenta una chiave di volta per un corretto accesso ai servizi sanitari da parte della comunità, sappiamo anche che questi non possono essere disgiunti dai servizi sociali e che essi tutti dovrebbero comunicare e prevedere interventi integrati e non parcellizzati. Il partner Amref Health Africa Onlus ci ha raccontato la storia degli Outreach in Africa ricordandoci i privilegi che abbiamo in questa parte di mondo e che la salute nasce dal protagonismo delle comunità e dei territori. E grazie al progetto DOORS abbiamo davvero potuto ascoltarla questa comunità e interagire col territorio: ma se già sapevamo che le disuguaglianze in salute sono strettamente legate agli accessi e ai livelli di istruzione, abbiamo visto che anche lavorare su questo non basta. Garantire l’accesso all’istruzione è fondamentale, ma anche l’istruzione è un concetto da ripensare e allargare, su cui interrogarsi come già avviene nel dibattito pubblico.
Ciò che è emerso dall’outreach di Ostia e dalle stesse attività di progetto è che il benessere dei minori aumenta nutrendo la loro autostima, prendendo in carico la connessione con i loro desideri e la loro spontanea ricerca di conoscenza, fuori da scale di valore e giudizi esterne al soggetto. Servono spazi di ascolto, riconoscimento delle soggettività, approcci esperienziali che valorizzino l’espressione del sé, dei propri desideri e capacità in ambienti facilitanti ed accoglienti dentro e fuori la scuola, un fuori che non coincide con la famiglia ma necessita anche di servizi socio-educativi territoriali adeguati. Quegli spazi d’ascolto, condivisione e accoglienza sono poi gli stessi che hanno riconosciuto come salutari e determinanti i genitori, gli insegnanti e gli educatori tutti, bisogni che dobbiamo quindi saldamente includere nel patto educativo che andremo a costruire non solo perché diretta espressione di un bisogno di salute, ma in quanto prerequisito della salute dei minori.
I: Quali soggetti hanno preso parte all’attività di outreach? In che misura c’è stato un buon livello di interazione e co-progettazione?
Affabulazione: L’attività ha coinvolto educator*, psicolog*, insegnanti, genitori, gli assessori alla cultura del X e VIII Municipio, un rappresentante dell’Asl Roma 3 e il gruppo giovani: ragazzi e ragazze hanno animato la giornata di tavoli con mostre e laboratori che hanno coinvolto la comunità educante in modo diretto e partecipativo. Uno spazio per dare seguito al percorso di educazione alla cittadinanza iniziato con l’Arteducazione di corridoio: la visione di salute di questo outreach và quindi ad inserirsi in un percorso di riflessione più ampio, iniziato con i Tavoli di Programmazione Territoriali che lo hanno preceduto nello scorso anno. Abbiamo lavorato e parlato sentendoci liber* e accolt*, ma al contempo consapevoli della responsabilità personale e professionale di ciascuno. Si è scelto di inserire nel gruppo di lavoro anche il Teatro Forum, sul tema dell’aggressione omofoba avvenuta nel X Municipio ai danni di un dodicenne da parte di coetanei; lo strumento del Teatro Forum, condotto da Claudia Signoretti, è stato molto apprezzato per l’approccio dinamico e per la capacità di far sentire tutti coinvolti e attivi, singolarmente ma parte di una collettività, nella risoluzione del problema.
I: Quali obiettivi si è data la comunità educante nel prossimo futuro? Dove porta un’attività di outreach di questo tipo?
Affabulazione: Dopo aver mobilitato le domande di salute in tutti i partecipanti, abbiamo posto le basi per un Patto Educativo Territoriale di governance, prevedendo l’impegno di tutti per mettere a sistema pratiche che diventino convenzioni agibili (al di fuori degli interessi dei singoli enti) per le quali vengano messe a disposizioni le risorse necessarie da parte della Pubblica Amministrazione. Nello specifico, sono stati individuati i seguenti punti di accordo: continuare a trovare spazi di comunicazione, condivisione, progettualità e mutuo aiuto fra i diversi attori pubblici e privati; offrire e creare spazi di ascolto, riconoscimento e sostegno a genitori e insegnanti; continuare il percorso di Arteducazione per minori; mettere a sistema spazi di apprendimento outdoor. Come dice Valeria Sodano della Asl Roma 3 “Non possiamo lavorare da soli, una risposta clinica non è una risposta”: dobbiamo riuscire a non lavorare più solo su emergenze e i disagi fisici evidenti, perché la salute non è unicamente legata ad aspetti biologici. La salute è soprattutto fortemente connessa a fattori sociali e culturali; la salute è una questione personale e collettiva, intima e sociale.
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