Teatro e sceneggiatura, cortometraggio, fumetto, riciclo creativo e un Concorso Nazionale di cortometraggio, tutto questo a Reggio Calabria!

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In questi mesi sono ripartiti i laboratori creativi di Progetto DOORS organizzati dall’associazione culturale Ponti Pialesi a Villa San Giovanni (RC): teatro e sceneggiatura, cortometraggio, fumetto, riciclo creativo e un Concorso Nazionale di cortometraggio “Immagini a Confronto”.

 

I: Cosa ha significato il lockdown per il territorio di Villa San Giovanni in Calabria? Che ruolo ha avuto l’associazione Ponti Pialesi nel supportare i giovani e le loro famiglie nell’affrontare le contingenze innescate dall’emergenza sanitaria?

Ponti Pialesi: Il territorio di Villa San Giovanni, così come tante altre cittadine meridionale, ha profondamente sofferto durante il lockdown: l’economia locale si basa su piccole attività commerciali che sono state chiuse nel susseguirsi dei diversi DPCM per molti mesi. La chiusura totale o parziale delle scuole ha inferto il colpo di grazia alle piccole botteghe che non hanno potuto contare sui soliti introiti. Allo stesso modo, ne ha risentito la socialità dei minori che, per vari motivi, non hanno altre opportunità di incontrare propri coetanei se non tra i banchi.

In tal senso, i laboratori messi in atto da Progetto DOORS in questi mesi, rappresentano “una boccata di ossigeno”, perché consentono ai soggetti più fragili di poter uscire da una condizione di isolamento e instaurare relazioni che altrimenti non avrebbero potuto coltivare rimanendo confinati tra le pareti domestiche, bloccando anche la propria crescita emotiva e sociale. Inoltre, i laboratori creativi che sono stati attivati agiscono quasi in modo catartico sui partecipanti, contribuendo ad elaborare gli eventi stressanti e mortificanti di questo periodo difficile.

I: Ad aprile partiranno alcuni interessanti laboratori di arteducazione che si concluderanno con lo spettacolo teatrale “Sogni di una notte di mezza estate”. Ci racconti qualcosa su questi percorsi, i loro obiettivi e, soprattutto, sullo spettacolo finale? 

Ponti Pialesi: Il Progetto Shakespeare in the Classroom, che racchiude i laboratori di Teatro, Musica e Arti visive, vuole condurre gli adolescenti alla conoscenza e alla pratica delle arti sceniche, favorendo allo stesso tempo la socializzazione, l’integrazione e lo scambio di idee tra culture. I laboratori permettono agli allievi di “fare gruppo”: una piccola comunità dove ciascuno è parte di un tutto e dove ognuno può agire alla pari degli altri (peer-to-peer), integrando il proprio curriculum scolastico con effetti positivi sugli equilibri dell’intera classe.

Tra gli obiettivi a cui stiamo rispondendo c’è il favorire una presa di coscienza dei mezzi espressivi del proprio corpo e della propria voce, strumenti comunicativi principe nel coltivare la relazione con l’altro; educare alla cooperazione, responsabilità e al rispetto dei ruoli. Il teatro permette di esplorare diversi aspetti della persona, dai sentimenti all’interpretazione, favorendo uno sviluppo armonico nel prendere coscienza di sé stessi e degli altri. Le arti sceniche sono un valido strumento educativo e di promozione culturale, nonché di aggregazione sociale e di lotta al disagio minorile.

 

I: State anche per lanciare il Concorso Nazionale di cortometraggio “Immagini a Confronto”: come funziona?

Ponti Pialesi: Da 15 anni organizziamo e promuoviamo il Contest Nazionale di Cortometraggio “Immagini a confronto”, punto di riferimento per gli appassionati del settore e un’occasione costante per favorire l’avvicinamento dei giovani alle arti multimediali. La brevità del cortometraggio permette di portare agli occhi delle persone, e in pochi minuti, problematiche attuali di carattere sociale (disagio, legalità, diritti), proponendo un “confronto” attraverso le immagini in movimento. Oltre l’aspetto cinematografico, grazie al festival siamo riusciti ad animare il dibattito nazionale, stimolando la riflessione su grandi temi, tra realtà, sensibilità ed esperienze diverse. 

 

Per questo motivo, nella 16° edizione, abbiamo scelto di valorizzare l’impegno sociale legato alle giovani generazioni, attraverso la sezione speciale  “Juniors Doors”  rivolta a studenti delle scuole medie statali e paritarie. Il tema da cui partire è una riflessione: “…non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Come diceva Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry: è il nostro cuore, molto più dei nostri occhi, lo strumento che ci è utile per osservare e per comprendere la realtà, gli altri e tutto il mondo che ci circonda. Immaginate un incontro tra adolescenti “empatici” che si chiedono: “Se tu avessi uno smartphone tra le mani, come racconteresti un’emozione?”. Vogliamo stimolare e riflettere sui nuovi codici di comunicazione, sul come utilizzarli in questo particolare momento di emergenza sanitaria e lockdown, ma soprattutto vorremmo che gli adolescenti si raccontassero… attraverso lo  smartphone! Un’occasione per incoraggiarli a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, spesso nascoste dalle logiche dell’apparire e dalla ricerca continua di likes, che altro non è se non approvazione sociale della propria comunità.

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