L’ARTEDUCAZIONE COME ANTIDOTO ALLA POVERTÀ EDUCATIVA

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Nota Stampa

Tanti i percorsi di ArtEducazione, iniziati nel periodo scolastico e conclusi dopo il lockdown. A Dragona (Ostia) martedì 28 luglio i ragazzi hanno portato a termine il murales collettivo come restituzione finale del percorso di Urban Art nell’ambito di progetto DOORS

 

L’ArtEducazione come risposta alla povertà educativa” presenta così le attività svoltesi ad Ostia oggi, la presidente del Cies Onlus, Elisabetta Melandri. Il Cies è capofila del progetto Doors – selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

“La povertà educativa minorile affliggeva, prima del Covid19, più del 12% della popolazione scolastica italiana. Oggi si calcola che si è intorno al 20%. Povertà educativa significa povertà dell’offerta educativa, difficoltà di accesso al sistema scolastico, esclusione per questione linguistiche e motivi di svariata vulnerabilità” afferma Melandri. “Oggi, qui ad Ostia, abbiamo visto, ancora una volta, con i nostri occhi la figura sperimentale dell’arte educatore. Una figura tesa a recuperare quei ragazzi che che per diversi motivi necessitano di una figura di ascolto e contenimento presente negli spazi comuni della scuola. Attraverso il potere riconciliante dell’arte vengono riportati nell’alveo della didattica”.

“La bellezza è l’antidoto contro la povertà educativa” afferma Chiara De Angelis di Magazzino dei Semi, una realtà che si occupa di laboratori e incontri per i ragazzi, parte del progetto DOORS. “Oggi alcuni ragazzi sono venuti a far visita al nostro atelier, dove nascono le idee su animazione, fotografia e computer music. I nostri progetti, rivolti a scuole elementari e superiori, sono continuati anche durante il lockdown, con tutorial pensati per far lavorare i ragazzi sull’animazione stop motion

Ad Ostia, i percorsi di ArtEducazione per la fascia 10-14, sono stati realizzati da Magazzino dei Semi e Associazione Culturale Affabulazione. Per Affabulazione hanno operato Mirko Pierri e Simone Perra, i due arteducatori. Pierri – che si occupa di urban art – dichiara “Questo percorso con dieci ragazzi è iniziato a novembre e ha preso forza durante il lockdwn. I ragazzi hanno solidificato la loro unione. Si è moltiplicata la voglia di realizzare un’opera collettiva, per offrire la loro visione collettiva e la loro idea del quartiere. Da qui nasce il concetto chiave del murales. La porta come apertura verso l’altro, come apertura a mondi diversi. Ne sono uscite due mani che aprono il cemento grigio, da cui emergono graffiti colorati”.

Domani, 29 luglio, è anche previsto un workshop di urban art a cura di Dna collettive, all’interno del progetto di Ostia Up. Un progetto del Mibact che promuove la rigenerazione territoriale. Incontro che è stato organizzato per incoraggiare la sinergia sul territorio tra attori diversi impegnati sullo stesso fronte: il contrasto alla povertà educativa minorile attraverso la rigenerazione urbana e sociale.

 

Ufficio stampa
Fabio Bellumore – fabio.bellumore@amref.it
Comunicazione
Simona Cataldi – comunicazione.doors@cies.it

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