Italo Calvino e il “Barone Rampante”: l’aspetto evocativo della letteratura libera la fantasia.

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Il laboratorio “A-muri. Una quarantena di sguardi e prospettive” è stato svolto da Genea Manenti durante il periodo di lockdown e fa parte degli interventi informali di arteducazione di corridoio che CIES onlus ha realizzato all’interno degli Istituti Comprensivi romani del consorzio DOORS.

6 puntate in formato podcast, sei letture di uno o più capitoli dei due capolavori di Calvino “Il Barone Rampante” e “Le città invisibili”, esercizi propedeutici di osservazione, fatti durante questi giorni dalla finestra e dai giardini della propria casa, e diari di bordo per condividere suggestioni e pensieri scaturiti dalle letture e dal tempo regalato allo sguardo attento di ciò che abbiamo intorno.
Il percorso esperienziale ha coinvolto i ragazzi e le ragazze delle classi 2A;2B; 2D; 3G; 3H della Scuola Dante Alighieri e, mantenendo vivo l’aspetto evocativo che la letteratura di Calvino ci dona con le sue minuziose descrizioni di paesaggi reali o immaginifici, ha portato alla costruzione di un vocabolario e un linguaggio comune e alla realizzazione di opere d’arte, disegni, sculture, ognuna espressione della soggettività di ciascuno dei partecipanti. 

“Il Barone Rampante” scrive Giorgio M. della IIG “racconta della storia di Cosimo Piovasco Di Rondò (che fa parte di una famiglia benestante) che dopo un litigio familiare decide di andare a vivere sugli alberi senza più toccare terra. La storia continua con il racconto della vita frenetica di Cosimo sugli alberi e delle sue avventure spericolate. Alla fine del racconto Cosimo è diventato anziano dopo una lunga vita sugli alberi e, tutto d’un tratto, scompare nel nulla aggrappandosi ad una fune che pendeva da una mongolfiera. Con questo romanzo Italo Calvino vuole far capire al mondo che la vita deve essere vissuta senza nessun tipo di incertezza e di domanda. Non bisogna avere pregiudizi o pensieri che ti fanno star male, perchè l’unica cosa che conta è vivere spensieratamente e al massimo”.

Di qui, da queste personalissime e intense riflessioni, Matteo, ha voluto fare un disegno che rappresenta Cosimo su un albero. Ai suoi piedi le fiamme che rappresentano la società. Che tipo di società? Per tutti noi, grandi e piccini, il monito “La società che pensa solo a se stessa e che non si gode la vita”.

Abbiamo voluto premiare i lavori degli studenti al termine laboratorio di arteducazione con questo videomontaggio. Un modo per dare voce a chi troppo tempo non ne ha avuta e per continuare a lavorare per progettare un “ritorno a scuola” nuovo capace di affrontare con risposte concrete e non meramente tecniche ed emergenziali la dimensione educativa della crisi.

Adolescenti, bambine e bambini continuano a farcelo presente, anche attraverso l’arte.

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