A Biella è in partenza il corso di alta formazione dell’Academy Community School

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Michelangelo Pistoletto, Anna Zegna, esperti di educazione provenienti da mezza Italia, docenti universitari, ideatori di progetti all’avanguardia: i venti iscritti all’Academy di Community School se li troveranno di fronte nei prossimi mesi, per imparare nuove strade per poter aiutare i bambini e i ragazzi di oggi a immaginarsi domani e per plasmare una comunità educante che possa dar loro una mano. I docenti-relatori scelti per i  corso di alta specializzazione permetteranno di mettere il Biellese in contatto con le esperienze sviluppate altrove in un ciclo di lezioni che si svilupperanno, pandemia permettendo, con incontri, visite, laboratori.

Si tratta di uno degli impegni-chiave della parte finale del lavoro di Community School, il patto territoriale che ha coagulato fin dal 2019 gli sforzi di 47 realtà pubbliche e private e che è stato selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’obiettivo è gettare semi che possano germogliare oltre la scadenza naturale del progetto, prorogata alla fine di giugno. Al timone di questa iniziativa c’è la Cooperativa Sociale Tantintenti, insieme a Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Associazionedidee e al consorzio sociale Il Filo da Tessere. «Vogliamo raccogliere le forze e connette con un legame sempre più stretto la scuola e il terzo settore» dice Ruggero Poi, uno dei curatori dell’Academy della comunità educante. «Il coronavirus ha cambiato le regole del gioco e ha rivoluzionato i piani dell’intero progetto che ovviamente si basava su un gran numero di attività esperienziali, in presenza. Anche questo corso di alta specializzazione, cento ore in poco più di tre mesi, si svolgerà a distanza anche se contiamo di avere margine per qualche incontro in presenza».

Le lezioni iniziano oggi, venerdì 5 marzo con un numero chiuso di venti iscritti scelti tra gli insegnanti delle scuole partner di Community School e gli educatori delle associazioni. «Ci sarà un approccio metodologico» aggiunge Poi, «ma sono previsti incontri e visite e si chiuderà con un’attività di progetto per mettere in pratica fin da subito quanto si è appreso. E non mancherà il confronto con esperti che arrivano da fuori provincia». Qualche esempio? Si parlerà di neuroscienze con Alberto Oliverio, docente universitario e, almeno un pochino, biellese adottivo grazie alla moglie Anna Ferraris, a sua volta psicopedagogista di fama. Veronica Ceruti, responsabile del dipartimento educativo del Museo d’arte moderna di Bologna, racconterà l’esperienza della scuola di quartiere nel capoluogo emiliano. Sempre dalla stessa regione arriverà Alessandra Braglia, pedagogista che parlerà del progetto Reggio Children. Il duo “Segni Mossi”, formato dalla coreografa Simona Lobefaro e dall’artista visivo Alessandro Lumare, mostrerà come la commistione tra danza e segno grafico può diventare un’esperienza stimolante per bambini e ragazzi. E non mancheranno i momenti con gli esperti locali.

Gli altri curatori dell’academy sono Alessandra Bury (Fondazione Pistoletto), Paola Merlino (Il Filo da Tessere) e Annalisa Perino (Associazionedidee), con il supporto di Laura Zanotti (Ufficio scolastico regionale), Roberta Bacchi (Tantintenti) ed Enrico Pesce (Il Filo da Tessere).

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