Gli sportelli per il sostegno alla genitorialità

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L’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito delle attività di prevenzione e di educazione alla salute, partecipa al progetto “Come un faro: abitiamo la comunità educante”, attraverso il Consultorio Familiare di Melito P.S. che ha come finalità elettiva proprio la prevenzione. Il progetto vede impegnati i seguenti operatori del consultorio: psicologo, pediatra ed ostetrica. Le attività consistono in incontri di gruppo e sportelli di consulenza e sono rivolte ai genitori degli alunni di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, frequentanti l’I.C. Lazzaro-Motta San Giovanni e all’I.C. di Montebello Jonico.

Gli incontri organizzati e condotti dal Dottor Sandro Autolitano, psicologo e psicoterapeuta, esperto riguardo ai problemi della genitorialità e della crescita, assumono le caratteristiche di un percorso che trova il suo obiettivo fondamentale nella necessità di sostegno ai genitori agenti nei contesti fondamentali di vita di bambini e ragazzi, ai fini di prevenzione del loro disagio e malessere.

In particolare, tale percorso è rivolto a genitori ed insegnanti dei suddetti Istituti e si articola in dieci incontri presso ognuna delle sedi previste (Lazzaro, Motta San Giovanni, Saline Joniche e Fossato Jonico) della durata di 2 ore ciascuno.

“Genitori attivi”, questo il titolo di tale percorso, affronta differenti tematiche, tutte centrali all’interno delle dinamiche tra adulti e bambini/ragazzi: dalla conoscenza delle tappe di sviluppo infantile alle modalità di comunicazione efficace, dalla promozione dell’autonomia alla strutturazione e osservanza delle regole, dal rapporto con la scuola alla gestione del tempo libero, dalla cura del corpo e della mente, all’alimentazione, la trasgressione e i nuovi rischi.

Articolandosi in gruppi d’incontro, il percorso è un modello di intervento breve, agile, dinamico, anche giocoso, basato più “sull’apprendere dall’esperienza” che dalla lezione degli esperti. Esso porta avanti l’idea fondamentale del suo organizzatore, ovvero la ferma convinzione che la formazione di “adulti significativi” non sia frutto di una mera nozionistica fine a se stessa, ma che si avvalga di essa esclusivamente per stimolare il confronto, lo scambio tra genitori ed insegnanti, scambio che si connota in termini di condivisione di esperienze, di punti di osservazione, di dubbi, di percezioni, di emozioni, di vissuti, di errori, di entusiasmi, di gioie, di intenti. Attraverso tale condivisione, genitori ed insegnanti tentano di comprendere comprendendosi, abbandonando la sensazione di solitudine di fronte ai problemi della crescita dei figli, predisponendosi a sperimentare il cambiamento, il nuovo funzionale.

La genitorialità non è un fatto naturale, non basta mettere al mondo dei figli per essere genitori. E’ un modo “intimo” di porsi che ha a che fare con il “prendersi cura”, è un processo che dura tutta la vita che evolve nel tempo, che si adatta ai cambiamenti dei figli e che richiede la faticosa capacità di imparare a separarsi da loro, il coraggio di lasciarli andare quando è giunto il momento.

Gli incontri con i genitori sono un’occasione per riflettere su tutto questo, un pretesto per far incontrare le persone, farle uscire dal loro isolamento, alleggerire i pesi, tranquillizzare, ridare fiducia cercando risposte in sé e negli altri; una scuola per genitori rappresenta l’introduzione di un nuovo stile, una nuova viva attenzione alla funzione del genitore che costituisce, a tutti gli effetti, il vero nodo del problema educativo attuale.

Gli incontri con il pediatra sono organizzati e condotti dal Dottor Emilio Vazzana. In questo primo mese e mezzo calendarizzato, più che attivare sportello di consulto, sono stati sviluppati incontri su argomenti di pediatria preventiva, inerenti la tematica dell’alimentazione.

Promuovere l’assunzione di condotte alimentari adeguate, già a partire dai primi periodi di vita del bambino, significa educare ad uno stile alimentare bilanciato e dunque funzionale al benessere del soggetto, contrastando le sempre più diffuse abitudini alimentari scorrette e il rischio di sviluppare in seguito obesità e malattie cardiovascolari. Infatti, indagini epidemiologiche sviluppate tra il 2012 e il 2017 evidenziano come, sempre più spesso, si faccia ricorso a diete sbilanciate, in cui si registra un eccesso di proteine, sale e zuccheri semplici, a fronte di una significativa carenza di ferro.

Le tematiche trattate nello specifico, quindi, riguardano l’allattamento, lo svezzamento, gli alimenti dal primo anno di vita; ognuno di tali argomenti viene analizzato in maniera approfondita in tutte le sue componenti, al fine di favorire la comprensione, evitare confusione e far sì che le informazioni siano il più possibile esaustive per l’utenza che partecipa attivamente attraverso domande pertinenti e curiosità sul tema trattato.

Per quanto riguarda gli incontri organizzati e tenuti dall’ostetrica Paola Infortuna, “Il Consultorio H12 di Melito Porto Salvo e la società” è stato il primo argomento trattato, nel mese di novembre.

Il Consultorio Familiare è un servizio ad alta integrazione socio-sanitaria creato per la consulenza alla persona, alla coppia alla famiglia alla donna, agli adolescenti ai bambini. Basato sull’offerta attiva, cerca di raggiungere un bacino il più possibile ampio di utenza, specie quella che presenta maggiori difficoltà e resistenze a chiedere aiuto.

In seguito alla chiusura del punto nascita di Melito Porto Salvo (RC), nel novembre del 2012, nasce il consultorio h12, il primo consultorio h12 della provincia di Reggio Calabria, accreditato dalla Regione Calabria e convenzionato con l’ASP di Reggio Calabria, collocato in uno spazio strutturale ben identificabile dall’utenza all’interno dell’ospedale di Melito Porto Salvo.

In alto uno degli incontri tenutosi con l’ostetrica, dott.ssa Paola Infortuna.

E’ un servizio territoriale ad alta integrazione sociosanitaria a sostegno della famiglia, del singolo, della coppia, della donna e del bambino; svolge attività programmate ed eroga prestazioni con modalità multidisciplinare attraverso una propria équipe composta da:

3 Ostetriche,

1 Ginecologo,

1 Psicologo,

1 Pedagogista,

1 Assistente sociale

1 Neuropsichiatra infantile,

2 Pediatri,

1 Infermiera professionale.

Il Consultorio risponde alle richieste della popolazione per problematiche relative alla maternità, adozione, affido, contraccezione, percorso nascita, menopausa, sfera sessuale, infertilità, sterilità, relazioni di coppia, relazioni genitori-figli, prima infanzia, adolescenza, difficoltà dei giovani e degli adulti a seguito di eventi critici della vita.

Le funzioni istituzionali rendono il Consultorio H12 una struttura abbastanza flessibile ed adattabile alle esigenze territoriali. Si differenzia dagli altri consultori in quanto l’ostetrica, figura principale dei servizi con finalità di prevenzione, promozione ed educazione per la salute, presta servizio dalle ore 8.00 fino alle ore 20.00 da lunedì a sabato. Il Consultorio H12, oltre a svolgere i compiti istituzionali, è stato inserito nel percorso nascita con il DPGR 28, e quindi rappresenta il punto di partenza e di arrivo di tutto il percorso nascita, presentando le competenze per rispondere in modo globale ai bisogni della donna e/o della coppia.

L’ostetrica è la figura professionale di riferimento che si prenderà cura della donna accompagnandola durante tutto il percorso nascita sostenendola fisicamente ed emotivamente. Il percorso nascita vero e proprio comincia con la presa in carico della donna gravida da parte dell’ostetrica, il ritiro del diario della gravidanza, che è lo strumento necessario per usufruire gratuitamente delle indagini di laboratorio e strumentali previsti, la consegna di una dieta alimentare. L’ostetrica assiste la donna con gravidanza fisiologica fino alla 36° settimana, effettua i corsi di accompagnamento alla nascita, effettua visite in puerperio e visite domiciliari dopo la dimissione ospedaliera. A parto avvenuto le donne rientrano al consultorio dopo 8 giorni per avere la visita di controllo ed essere invitate al Baby party, l’incontro al quale sono invitate le neomamme insieme ad i loro partner e i loro bambini, durante il quale avviene la conoscenza dei rispettivi bambini, la condivisione dell’esperienza “parto” e “dopo parto” e consegna dell’attestato di partecipazione.

Nel secondo incontro con l’ostetrica, tenutosi nel mese di dicembre, l’attenzione è stata rivolta alla prevenzione nelle varie fasi di vita femminile.

 Il termine «prevenzione» è utilizzato per definire qualsiasi atto finalizzato a ridurre la possibilità che un evento generalmente indesiderato, si verifichi. In medicina, quando si parla di prevenzione, si fa riferimento ad un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili, si distinguono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.

Per questo motivo, a seconda delle diverse fasce di età, ogni donna dovrebbe sottoporsi a esami periodici, non invasivi e generalmente disponibili in molte strutture sanitarie.

L’attenzione va principalmente alla prevenzione dei più comuni tumori femminili, che colpiscono gli organi riproduttivi e il seno. Grazie alla diagnosi precoce, che individua il tumore nelle sue fasi iniziali, si possono ottenere buoni risultati nella cura con un impatto positivo sulla qualità della vita della persona che si sottopone alle terapie.

Il prossimo incontro con l’ostetrica Paola Infortuna sarà incentrato sulle conoscenze relative alla contraccezione.

In conclusione, risulta significativo il lavoro che il Consultorio Familiare di Melito P.S. svolge attraverso la partecipazione al progetto “Come un faro: abitiamo la comunità educante”: un fare rete, assieme all’Istituzione Scolastica, per esercitare al meglio il suo principale compito, quello preventivo. Un andare incontro agli agenti educativi, fornendo strumenti e conoscenze, occasioni di accrescimento, al fine di promuovere il benessere e veder riconosciuto a bambini e ragazzi, il diritto di crescere in contesti il più possibile funzionali al loro adeguato sviluppo psico-fisico.

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