UN MURALES PER LA CITTA’ DI POTENZA
di classifuoriclasse
Il 1° ottobre 2021 abbiamo svelato il nostro murales sulla parete che fa da ingresso al Punto Luce di Potenza, uno dei presidii educativi del progetto #CLASSIFUORICLASSE, partecipando così all’iniziativa “Non sono un murales – Segni di comunità” promossa dall’Acri in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni. Nella nostra città, una tra le 100 città che hanno aderito all’iniziativa, in un rione popoloso come quello di Poggio Tre Galli, abbiamo scelto una superficie all’aperto che ogni giorno è sotto gli occhi di tanti bambini, genitori e nonni, che passano attraverso il quartiere per andare a scuola o a fare la spesa. L’iniziativa, che ci ha permesso di condividere con gli altri la “matrice”, lo stencil dell’urban artist pistoiese LDB, di “un piccolo gesto d’amore quotidiano che vuole parlare all’intimo con leggerezza, per suscitare un’emozione nel cuore di chi guarda”, ci ha aiutato ad incoraggiare la partecipazione della nostra comunità, che si è dimostrata più attenta, forse più di quanto avessimo immaginato prima, alla cura del territorio che vive tutti i giorni.
L’artista lucano Teodosio Santagata, in arte Papocchio insieme a Rosamarzia Cesaro e ai ragazzi del Punto Luce, uno dei 24 centri a bassa soglia che Save the Children sostiene in tutta Italia, hanno liberato la loro creatività per dar vita a un’esplosione di colori e vivacità che non rimane inosservata agli occhi di chi passa e di chi ha, da sempre, abitato il quartiere. La street art corre il rischio spesso di essere percepita come un modo per imbrattare o vandalizzare uno spazio pubblico per rivendicarne il possesso. In questo caso rappresenta una forma d’arte che, da un lato ci offre la possibilità di avere un pubblico potenzialmente vasto, come in una grande galleria d’arte all’aperto, dall’altro ci ha permesso di creare intensi rapporti di cooperazione e condivisione tra i ragazzi, e tra questi e la loro città, che riguardano, appunto, il senso di appartenenza, di costruzione e di valori. Nelle giornate di lavoro il divertimento è stato una costante, Teo ha guidato i ragazzi nell’utilizzo dei colori spray, dal verde, all’arancione, da chi non ha mai disegnato su un muro a chi vorrebbe diventare un vero street artist.
In poco più di due settimane quello che per il tempo, l’inquinamento e le piogge, era diventato un muro grigio e anonimo, soggetto all’indifferenza di coloro che abitano il quartiere, la stessa che lo ha reso per anni solo un muro, ora è diventato un segno emblematico di un luogo accogliente che suscita curiosità e coinvolge la comunità nella riscoperta di un presidio educativo importante per la città.
L’opera realizzata dai ragazzi ha trovato un nuovo significato, quello puro, creativo e bizzarro di immaginare simboli e parole nei “papocchi” da loro stessi realizzati. Ad esempio, per Lorenzo, uno dei piccoli artisti del murales “ogni segno è una parola”, così rivalutando completamente le linee e i colori che per un adulto restano spesso indefinite e senza significato. Anche sul papocchio potremmo soffermarci e dire che questo è, non soltanto il nome del nostro street artist, ma è anche la base del lavoro creativo, fatta di curiosità, e osservazione. Non a caso nella parola “pap-OCCHIO”, è contenuta un’immagine culturale che rappresenta l’intuizione, e che permette all’artista di trasmettere ciò che vede al di là di ciò che c’è.
La riqualificazione di un piccolissimo spicchio di questa città è diventata un forte simbolo per motivare i cittadini a migliorare la loro qualità di vita, oltre che guidare uno specifico cambiamento in termini culturali, sociali ed economici. Il progetto Classi Fuori Classe abbraccia interamente l’obiettivo di questa iniziativa e il significato dello stencil proposto dall’artista LDB e realizzato coralmente in tutti i luoghi d’Italia, quest’ultimo rappresenta la comunità che non abbandona ma si prende cura dei suoi cittadini, attraverso il cambiamento, contro la povertà educativa e la dispersione scolastica.
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