Una città aperta: laboratori di Educazione ai Talenti nel territorio di Cuneo

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Nonostante le difficoltà pandemiche che hanno attraversato l’anno scolastico 2021/22, Città dei Talenti è riuscita a realizzare tantissimi laboratori nelle classi prime Secondarie di primo grado e nelle quarte e quinte Primarie del bacino di Cuneo. 55 percorsi di facilitazione e ambientamento nelle classi prime Medie e 21 laboratori di conoscenza del sé e educazione ai talenti nelle Primarie. Tali numeri sono stati possibili grazie alla collaborazione e all’interesse dimostrato dai docenti e dai dirigenti degli Istituti Comprensivi del cuneese, che si sono adoperati per aprire le porte della scuola agli educatori delle cooperative Sociali Emmanuele, Momo e Insieme a Voi per permettere la realizzazione dei laboratori. Laboratori che quest’anno, in particolare, hanno rivestito una valenza di promozione del benessere degli alunni.

Nelle prime medie, gli incontri laboratoriali, tre della durata di due ore cadauno, hanno avuto come obiettivo la costruzione del gruppo classe, con una logica inclusiva e di creazione di un clima sereno e la conoscenza del sé, tramite attività mirate a promuovere un approccio riflessivo su se stessi e sul proprio vissuto. Il programma, che è partito dal rapporto “io e la scuola”, per attraversare “io e la classe”, per giungere alla dimensione collettiva “noi e la classe, ha visto un susseguirsi di metodologie interattive, quali la tavolozza degli stati d’animo, il vascello, l’albero degli impegni, ecc.

Un risultato generale raggiunto in tutte le classi è stato il concedersi del tempo per riflettere in modo più profondo, di quanto solitamente abituati a fare, su di sé e sugli altri. Un altro punto sul quale si è riusciti a lavorare, ha riguardato la conoscenza delle proprie emozioni e di quelle dei compagni. Anche in conseguenza ai due anni di limitazioni relazionali trascorsi, di primo acchito, i ragazzi hanno infatti mostrato una certa fatica nel riconoscere se stessi e di conseguenza la relazione con gli altri. Ne è nato un approfondimento relativo all’ansia legata alla vita scolastica, ai voti, alle interrogazioni, alle fatiche di apprendere ora questa, ora quella materia.

La presenza degli insegnanti durante le ore di laboratorio è stata ovunque molto positiva, in quanto condividendo l’obiettivo del laboratorio, lo hanno vissuto come un aiuto nella conoscenza dei ragazzi e delle emozioni/sentimenti che accompagnano alcuni loro comportamenti.

Nelle classi quarte e quinte primarie, il focus è stato per le prime la conoscenza di sé e l’esplorazione dei talenti e per le seconde un avvicinamento ai mestieri.

Ciascun bambino ha provato a soffermarsi per riconoscere tratti caratteristici della propria personalità e propri talenti. Rispetto al tema del talento è emerso quanto alcuni non riconoscessero altre capacità se non quelle legati a uno sport o al saper suonare uno strumento. E’ stato importante il confronto con il punto di vista dei compagni per riconoscersi in alcune “bravure” e aree di talenti: tali rinforzi positivi hanno permesso peraltro di migliorare l’autostima personale.

Durante gli incontri, le riflessioni proposte dalle educatrici, hanno spinto i bambini a volgere uno sguardo avanti nell’immaginare il proprio futuro a breve e lungo termine. Rispetto a questo tema emergono prima le paure anziché i desideri, già fin dai bambini delle classi quarte.

Nelle classi quinte gli alunni hanno fatto un bilancio dei 5 anni di scuola Primaria e sono emerse competenze relazionali importanti da portarsi nel futuro, quali l’impegno, l’ascolto, l’empatia, il lavorare in gruppo, il rispetto, ecc. Inoltre hanno potuto confrontarsi con il mondo dei mestieri scoprendo l’importanza di sviluppare competenze specifiche attraverso lo studio e esperienze pratiche. Soltanto pochi bambini avevano un’idea realistica e chiara del mondo del lavoro. Altri hanno invece riportato la fatica nel credere nei propri sogni a causa di una realtà che pone molti ostacoli. Ciascun bambino ha avuto modo di allargare il proprio sguardo oltre agli stereotipi legati al concetto di mestiere.

Con i bimbi di quarta, è stato molto interessante il lavoro sugli stereotipi di genere con la lettura della fiaba “Andrea vuole fare la pirata” di F. Goria; gli alunni sono riusciti in autonomia a trarre conclusioni anche sui propri atteggiamenti personali e sulle modalità dello stare insieme.

Infine, in molte classi è stato realizzato un incontro online con i genitori, durante il quale sono stati raccontati i temi affrontati nel laboratorio, con una buona partecipazione ed un forte interesse dei partecipanti nei confronti di quanto emerso nelle ore d’aula.

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