La storia del Talento

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Da Tàlanton a Talento

Anticamente il talento rappresentava quanto una persona poteva portare.

Successivamente la parola Talento, che deriva dal greco tálanton e dal lat. talĕntu(m) e che sta ad indicare l’inclinazione della bilancia a seguito di un peso caricato su di essa, diviene un’unità di misura di un peso importante, 100 libbre.

Da unità di misura riferita al peso, negli anni si trasforma ancora divenendo una moneta preziosa: il talento! Un’unità di misura riferita al valore economico.

Solo successivamente il significato di Talento si trasformerà ancora, rappresentando un’unità di misura attribuita al “valore di una persona”.

I numerosi studi sul talento, susseguitisi negli anni, evidenziano come esso non sia solo appannaggio di pochi, ma di tutti noi. Pensate… ognuno potenzialmente possiede almeno 5 aree di talento, sta ad ognuno riconoscerle, magari con l’aiuto di genitori, insegnanti, orientatori e comunità educante.

Ognuno può scoprire sin da piccolo/a le proprie predisposizioni per poi trasformarle in abilità e grazie ad allenamento, cura e passione… in talento puro che per diventare tale ed assumere la sua unicità, va condiviso.

La città è il luogo della quotidianità in cui ogni giorno possiamo scoprire, sperimentare, esercitare e allenare questo bene prezioso, il talento, che sta nel profondo di ognuno di noi.

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