In the house: storia di ragazzi dentro casa

di

“In the house: storia di ragazzi dentro casa”. Questo il titolo che abbiamo scelto per il nostro articolo sulle nuove esperienze riguardanti la didattica a distanza. L’abbiamo scritto durante il laboratorio di lettura e scrittura creativa che i ragazzi chiamano il “Club Segreto del Libro”. Il Club Segreto del Libro è formato da ragazzi tra i 10 e i 12 anni. Avevamo iniziato riunendoci al Centro Tau, l’ultimo incontro l’abbiamo fatto su Zoom. Una scrittura partecipata in cui, dopo avere imparato come si realizza un’intervista e cosa è una redazione, ognuno ha posto e risposto alle domande trasformandosi ora in intervistato ora in intervistatore. Ecco cosa ne venuto fuori, tra connessioni che saltavano, fratellini che urlavano, e ragazzini costretti a stare sull’uscio perché dentro casa non prende nessun tipo di connessione.

 

In the house

Storia dei ragazzi dentro casa in lockdown

 

Ragazzi di prima e seconda media del quartiere Zisa di Palermo si intervistano e raccontano come vivono questo momento.

 

Cosa fai nel tempo libero?

«Adesso sto usando sempre il telefono ma prima andavo al Centro Tau o a casa dei miei amici. Quando uscivamo da scuola io e il mio amico passeggiavamo sempre insieme, sceglievamo la strada più lunga per tornare a casa così potevamo camminare e chiacchierare, ma ora no, ora sto a casa».

Cosa ne pensati della Dad?

«Mi piace perché i miei compagni non ci sono: fanno battute poco divertenti. Non mi piace perché si passa tutto il tempo a ripetere “mi sentite, mi vedete”».

«Nella didattica a distanza abbiamo difficoltà a imparare, spesso la connessione non mi premette di parlare. Stare davanti al computer ci piace ma di più andare a scuola».

Sono arrivati i banchi singoli?

«Sì sono arrivati poco prima delle vacanze, abbiamo aspettato un sacco di tempo ma l’ultimo giorno di scuola finalmente sono arrivati. Io era felice perché a me piacciono moltissimo le cose nuove. Poi siamo tornati a scuola venerdì ed era chiusa. Non lo sapevamo, non l’avevamo capito: siamo arrivati e non siamo entrati».

Cosa pensi di fare quando il virus finisce

«Uscirei da casa e griderei a tutto il mondo che è finito il virus. Però non so se i miei genitori me lo fanno fare perché dicono che mi prendono per pazzo».

«Tutto quello che non posso fare adesso. Andrei dalla mia amica, da mia zia. Andrei a Mondello. Non mi piace stare a casa».

 

Regioni

Ti potrebbe interessare

L’arte come ponte fra lo schermo e la classe: il laboratorio di inglese della Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni

di

Mettere in campo tutta la creatività possibile per dare valore alla nostra idea di contrasto alla povertà educativa. Realizzare di nuovo le...

Reinventare il quartiere: i laboratori di scrittura Zisa Danisinni

di

Continuiamo il viaggio attraverso i laboratori rimodulati a distanza della Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni di Palermo. Per ognuno c’è un segreto,...

Un laboratorio artistico virtuale per conservare i propri pensieri e ripensare a Santa Rosalia

di

Santa Rosalia come figura religiosa, Santa Patrona di Palermo che ha liberato la città dalla peste. Ma anche simbolo civico e di...