Mi racconto, parlo, creo – Alla scoperta di percorsi e mappe poetiche in forma di arte

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Si è tenuto, nel Centro Polifunzionale Futura di Bari – una delle “Case speciali dei ragazzi e delle ragazze”, l’atelier “Mi racconto, parlo, creo – Alla scoperta di percorsi e mappe poetiche in forma di arte” condotto dall’artista e creativo Francesco Mangini.

Rivolto ad un gruppo di 12 ragazzi e ragazze di età 11-14 anni frequentanti i servizi comunali dei Centri per le Famiglie dei quartieri di Bari Carrassi – S. Pasquale e S. Nicola-Murat, l’atelier rappresenta un percorso di avvicinamento alle forme di espressione poetica e artistica mirato a far scoprire il talento creativo di ciascuno/a e, attraverso l’apprendimento di tecniche espressive, le proprie personali emozioni e sensibilità.

Il percorso, dal 26 agosto al 12 settembre, ha preso il via dalla conoscenza reciproca dei partecipanti, appartenenti a territori e background familiari sociali-culturali differenti e connotati da problematicità e disagio. Attraverso le sollecitazioni e le indicazioni dell’esperto, all’interno di un contesto spaziale accogliente e aperto, si è giunti ad elaborati artistici in forma di “mappe poetiche” personali in cui raccogliere parole, segni, colori per farsi sorprendere e ri-conoscersi in un modo del tutto nuovo rispetto ai propri vissuti ed esperienze quotidiane di vita.

Il diario del percorso:

26 agosto

Parte l’Atelier. Ognuno/a si racconta scegliendo liberamente quattro parole con cui vengono realizzati brevi componimenti poetici. Sperimentazione della tecnica poetico-artistica del “caviardage” con l’individuazione reciproca di parole con cui evocare ed interpretare le personalità di ciascuno/a ragazzo/a.
Sorpresa, imbarazzo, voglia di mettersi in gioco, stupore per la scoperta di essere capaci di creare qualcosa di nuovo e diverso dal solito.

29 agosto

Alla scoperta della poesia nel quotidiano e nell’insolito. Visione di video e letture ad alta voce di poesie di vari autori italiani e stranieri. Scrittura creativa di poesie originali in forma di “ricette culinarie” e loro esposizione nel gruppo. A seguire ricerca e notazione di sensazioni/emozioni all’interno dello spazio verde circostante la “Casa Speciale – Futura”. Disponibilità da parte della maggioranza dei ragazzi/e a partecipare alle attività e significativi segnali di sviluppo del loro potenziale creativo.

2 settembre

Ripresa della esperienza poetico-creativa del “caviardage”. Ognuno per proprio conto seleziona le parole “identitarie” di sé ed elabora graficamente le parole scelte. Segue la lettura all’interno del gruppo dei componimenti individuali e la trasposizione delle sensazioni/emozioni evocate in forma grafica-cromatica.

5 settembre
L’esperienza del “caviardage” viene proposta a partire da una stessa pagina tratta dal libro “Ero cattivo” di A. Ferrara. Dalla suggestione delle parole del testo vengono individuati alcuni temi dominanti (la paura, il quartiere/città, il coraggio) su cui elaborare i testi poetici riportati sul bordo della pagina. Ragazzi e ragazze registrano individualmente i loro componimenti con un cellulare, poi in gruppo si passa alla lettura di ognuna ad alta voce e alla condivisione e commento delle sensazioni. Molta concentrazione nel lavoro e atteggiamento motivato e disponibile.

9 settembre
Rielaborazione grafica a cura dei giovani atelieristi delle proprie composizioni poetiche realizzate negli incontri precedenti, con l’obiettivo di raccontare ciò che è stato espresso a parole mediante il linguaggio iconico.

13 settembre
Ultimo incontro dell’atelier. I ragazzi e le ragazze, affiancati/e dall’esperto e dal tutor, hanno ultimato le loro “opere caviardage”. Passando dalla carta al digitale, sfruttando le potenzialità di un editing grafico, alla ricerca delle soluzione estetiche e stilistiche migliori e più soddisfacenti.
Dopo un lungo percorso fatto di piccoli passi, ragazzi e ragazze esprimono stupore e meraviglia nel vedere i loro lavori ultimati.

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