Si torna in scena… con il Signore delle Mosche a Taranto.
di casespeciali
Dopo la chiusura del laboratorio “Narrando e leggendo giocare ti fo” realizzato nell’ambito del progetto, i 27 ragazzi partecipanti hanno chiesto con enfasi di riprendere il prima possibile l’esperienza del laboratorio teatrale iniziato nel periodo pre-covid.
I primi 6 incontri sono stati realizzati con l’obiettivo di permettere ai ragazzi di elaborare e comunicare il loro disagio relazionale. Ciò è avvenuto attraverso momenti laboratoriali di scrittura creativa e grafica centrati sul tema “cambiamento radicale di situazioni e vissuti stravolti da eventi inaspettati”. Dopo questa prima fase, che ha avuto soprattutto il valore di “transfer” del disagio che si stava vivendo, si è ritornati ad affrontare il tema della storia del Signore delle mosche. Anche in questa fase si è voluto attivare, con metodi e strumenti on-line, una visione più ludica e creativa del testo.
Nei successivi 5 incontri è stata proposta la realizzazione di narrazione del racconto con la tecnica del fotoromanzo. Questa fase è stata ricca di divertimento, curiosità e capacità di adattamento da parte dei ragazzi e delle ragazze che hanno riproposto e riprodotto fotogrammi della storia rappresentata come in un vero fotoromanzo, una tecnica a loro completamente sconosciuta ma, da buoni nativi digitali, immediatamente appresa ed arricchita dalle loro conoscenze tecniche. Sono così diventati scenografi, editor, artisti e creativi.
Successivamente, grazie all’evolversi della situazione sanitaria in corso, è stato possibile incontrarsi nuovamente in presenza. Il ritorno alle “relazioni in presenza” è stato accolta da molte emozioni. Nonostante i mesi trascorsi senza potersi incontrare, è bastato il primo appuntamento laboratoriale affinché tutti ricordassero – con il proprio corpo – le azioni, le improvvisazioni, i gesti, le emozioni che erano state vissute e rappresentate prima del Covid. Il percorso si è concluso il 25 giugno con la comunicazione finale de Il signore delle Mosche, portato in scena presso il teatro Tatà alla presenza di parenti e amici.
Durante tutto il percorso molta attenzione è stata data da parte dei ragazzi alla similitudine del racconto di William Golding con le sensazioni e gli accadimenti di questi ultimi mesi. “Così come nel Signore delle mosche i giovani protagonisti cercano di riorganizzarsi per sopravvivere ad una sciagura, fallendo per non essere stati uniti e non aver rispettato le regole, così oggi, dopo una sciagura come quella della pandemia da Covid-19, ci sarà bisogno di restare uniti e rispettare le regole perché non si fallisca”.
Ti potrebbe interessare
Attivare PROCESSI generando VALORI/E
di casespeciali
La Coop “Qualcosa di Diverso” attiva all’interno degli spazi del laboratorio urbano Ex Fadda (San Vito dei Normanni) ha proposto da sempre...
“Isole creative” per trasformare la quotidianità di ragazzi e ragazze in creatività e arte.
di casespeciali
La cooperativa sociale Progetto Città di Bari, nell’ambito dei laboratori promossi dal progetto Case Speciali, ha curato la realizzazione, in modalità a...
Cosa facciamo adesso? Percorso di orientamento e ispirazioni
di casespeciali
“Cosa facciamo adesso?” è il titolo del percorso promosso da Qualcosa di diverso per ragazzi e ragazze di terza media nell’ambito dell’azione...