L’aula digitale del Comune di Apice – PFP Benevento

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PFP Progetti Formativi Personalizzati con budget educativi” è un progetto nazionale sostenuto dall’impresa sociale “Con i Bambini” sul Bando Adolescenza del fondo nazionale “povertà educative minorili“.
Capofila del progetto è la “Rete di Economia Sociale Internazionale, RES-INT”, e coinvolge 48 partner su nove regioni italiane, undici province e duemila giovani.

Con l’avvio della Dad – Didattica a Distanza – il progetto è stato adattato alle nuove esigenze creando delle aule diffuse, luoghi accoglienti che possono ricevere gli studenti in compresenza, seguiti da un educatore, creando così un ambiente di co-working.
Una delle prime aule digitali diffuse a prendere vita nelle periferie di Benevento è quella del comune di Apice.

 

Rossella Cutillo – Educatrice Aula digitale Apice

L’aula digitale più specificamente cos’è e in che modo può aiutare gli studenti che ne prendono parte?

L’aula digitale è uno spazio che viene messo a disposizione degli studenti e che quindi offre la possibilità ai ragazzi dispersi di riconnettersi nuovamente alla loro scuola.
Per quanto la Dad sia stata pubblicizzata ed enfatizzata, ha provocato una dispersione scolastica senza precedenti e causato una forte apatia negli studenti, che non hanno più passione verso lo studio e sono sempre più incentivati ad abbandonarlo.
Molti ragazzi sono costretti alla disconnessione non avendo strumenti informatici disponibili o connessione stabile alla rete internet, le aule digitali nascono per risolvere proprio questi problemi che causano anche l’abbandono scolastico.

Come nasce l’aula e quali sono state le esigenze che hanno portato alla realizzazione di questo progetto ad Apice?

La realizzazione dell’aula digitale di Apice è stata possibile grazie alla cogestione della Società Cooperativa Agricola Lentamente e l’aiuto del Comune.
Aprendo le porte delle loro strutture e mettendo a disposizione la “Biblioteca comunale Emanuele Falcetti”, gestita dai volontari del servizio civile della Pro Loco, il Comune ha contribuito a dare la possibilità agli studenti di frequentare in modo sereno la didattica a distanza.
Quest’aula nasce dalla richiesta specifica sul caso particolare di due sorelline cinesi che, purtroppo causa pandemia, da marzo erano sconnesse data l’assenza di computer, dal quale poter seguire le lezioni, e di una connessione internet stabile.
Questo percorso a distanza di breve tempo è stato, però, interrotto dal loro ritorno in Cina.
Successivamente hanno aderito altri studenti ed oggi quest’aula digitale sta prendendo effettivamente vita.

Quanti ragazzi attualmente segui in questo percorso formativo?

Inizialmente erano tre i ragazzi che seguivo, pochi giorni fa è stata integrata un’altra studentessa, che sin da subito ha mostrato la sua voglia di impegnarsi nel recuperare ciò che fino ad oggi aveva perso.
I ragazzi sono fantastici ed hanno tanta voglia di fare e soprattutto voglia di essere aiutati.
È nato un bellissimo gruppo composto da ragazzi diversi, di scuole e di età diverse, ma che continuano ad aiutarsi tra loro, spronarsi a vicenda, uniti tutti dallo stesso scopo.

 

Silvia Rosato – Assessore alle Politiche Sociali di Apice

In che modo il Comune ha accolto la proposta di aderire al progetto PFP e quindi alla formazione dell’aula digitale ad Apice?Essendo un progetto positivo per i ragazzi di Apice che non avevano la possibilità di collegarsi, o per mancanza di dispositivi o per mancanza di linea, noi siamo stati lieti di mettere a disposizione il centro sociale.

Qual è il contributo che è stato dato per la realizzazione del progetto da parte del Comune?

Il comune ha dato come spazio utilizzabile per l’aula digitale la “Biblioteca comunale Emanuele Falcetti”. Centro sociale in cui all’interno c’è questa Biblioteca munita di molti libri, messi a disposizione dei ragazzi, e di una rete internet stabile.
Lo abbiamo ritenuto un ambiente adatto al progetto che ci è stato proposto, motivo in più della nostra immediata adesione.

Qual è il messaggio che volete dare ai cittadini con la nascita di questo spazio messo a disposizione degli studenti e che quindi offre la possibilità ai ragazzi dispersi di riconnettersi alla loro scuola?

Sicuramente il messaggio è che la cultura è importante e quindi noi siamo disponibilissimi ad accogliere questi progetti per i nostri giovani e soprattutto per i giovani in difficoltà.

Poiché siamo un’amministrazione di giovani, sappiamo cosa vuol dire anche non avere le possibilità e riteniamo che la cultura sia fondamentale per costruire il futuro dei ragazzi.

 

Grazie a PFP, alle aule digitali e al supporto costante degli educatori, del comune, dei dirigenti scolastici e dei docenti, i ragazzi possono collegarsi ogni giorno sulle piattaforme scolastiche e seguire le lezioni senza alcuna difficoltà.

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