Bell’Impresa! presentato come esperienza di educazione all’imprenditorialità sostenibile a RMER2023

di

L’educazione all’imprenditorialità sostenibile sta diventando un tema ampiamente discusso in ambito accademico, anche in seguito alla grande attenzione che Agenda 2030 offre al mondo dell’educazione. Tuttavia, la gran parte delle progettualità implementate riguarda i livelli più alti dell’istruzione (scuola secondaria di secondo grado e, soprattutto, università), quando gli studenti e le studentesse coinvolti sono maggiormente “vicini” alla scelta del proprio percorso professionale.

Nondimeno, l’imprenditorialità sostenibile è il frutto della maturazione di competenze molteplici, alcune delle quali riguardano il modo di comprendere i problemi economici, di affrontare questi ultimi e di rapportarsi con i propri pari: tali competenze non sono necessariamente legate all’orientamento in uscita dal sistema formativo, ma sono, invece, profondamente connesse alle prime fasi del percorso di istruzione.

Partendo da questo presupposto, il progetto Bell’Impresa! è stato oggetto della presentazione al 10th Responsible Management Education Research conference, svoltosi presso l’ISCTE Business School di Lisbona dal 26 al 28 settembre scorso. Il convegno, promosso dal network di atenei “PRiME – Principal for Responsible Management Education”, si caratterizzata per la focalizzazione sui temi dell’educazione al management sostenibile e responsabile, affrontando quella sfida al cambiamento posta dalle ben note questioni di uno sviluppo inclusivo.

La relazione – che ho sviluppato insieme ai colleghi del Dipartimento di Management dell’Università di Verona, Angela Broglia e Angelo Bonfanti – ha proposto Bell’impresa! come caso virtuoso di educazione all’autoimprenditività – ma anche all’imprenditorialità sostenibile e cooperativa – rivolto alle prime fasce del percorso educativo, nella convinzione che lo sviluppo del carattere (morale, prima ancora che professionale) dell’imprenditore ponga le proprie radici quando vengono maturate le prime competenze di base, cioè durante la scuola primaria e secondaria di primo grado.

I primi risultati della ricerca presentata a Lisbona, ancora in fase di sviluppo, mettono in risalto come l’avvio delle cooperative scolastiche sviluppi, da un lato, l’attenzione ad aspetti tipici dell’imprenditorialità (capacità di visione, creatività, problem solving) e, dall’altro, un atteggiamento quasi “naturalmente” orientato alla sostenibilità, come testimoniato dalle scelte di prodotto e di processo operate dai ragazzi coinvolti nelle cooperative stesse.

Un aspetto posto in discussione nella relazione e nella successiva discussione con colleghi provenienti da vari Paesi europei ed extraeuropei riguarda il “consolidamento” delle competenze maturate mediante la partecipazione ai percorsi di cooperazione scolastica e non pienamente “verbalizzate” tra gli output del percorso formativo istituzionale. Al riguardo, si è riflettuto sulla possibilità di implementare un sistema di micro-credenziali – introdotte dall’Unione Europea con riferimento al life-long learning mediante un’apposita raccomandazione pubblicata il 16 giugno 2022 – come strumento flessibile per la trasmissione di competenze in un’ottica di stratificazione e consolidamento progressivo che credi un fil-rouge dentro e oltre i percorsi scolastici.

Per progettualità come Bell’impresa!, le micro-credenziali potrebbero essere un’opportunità al fine di “tramandare” il lavoro svolto e stimolare al successivo ampliamento delle competenze di imprenditorialità sostenibile, come atteggiamento di lettura ed azione nella realtà, prima che come scelta professionale.

Lo sviluppo di un filone di ricerca sull’educazione al management sostenibile emerge, dunque, come urgente ed importante per cogliere l’opportunità di sviluppare percorsi di cambiamento integrati, che partono dalla capacità di interpretazione dei fenomeni economici in un’ottica integrata, inclusiva e sostenibile.

Bell’impresa!, in tal senso, è apparso come un’esperienza degna di nota come esperimento oggetto di osservazione in una prospettiva ben oltre il locale.

 

Giorgio Mion

Dipartimento di Management, Università di Verona

Regioni

Argomenti