Un’alleanza tra scuola e territorio per sconfiggere povertà educativa e dispersione scolastica, guardando oltre l’emergenza Covid
di Cooperativa Sociale Dedalus
Negli ultimi due anni la pandemia e la conseguente chiusura delle scuole e il blocco della didattica in presenza hanno riportato al centro l’agire educativo e la sua importanza per garantire i diritti dei ragazzi e delle ragazze. La perdita delle normali attività di didattica e relazione per i ragazzi hanno evidenziato infatti quanto sia necessario rafforzare e rendere sempre più stretto il legame tra scuola e territorio, con l’obiettivo di prevenire il fallimento formativo e la dispersione scolastica dei ragazzi – in Italia ancora al 13,1% secondo i recenti dati Istat – soprattutto nei contesti di maggior disagio e marginalità. Ed è proprio a supporto di questa visione, che con il Piano Scuola 2020-21 il Ministero dell’Istruzione ha introdotto i patti educativi di comunità, per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, aggravate dalla pandemia, ma già presenti prima del Covid: dalla carenza di strumenti di individuazione e sostegno didattico e inclusione dei ragazzi più fragili e a maggior rischio di abbandono scolastico precoce, alla carenza di competenze digitali nelle scuole, alla messa a disposizione di nuove strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali.
Uno strumento oggi più che mai necessario, per superare la fase di emergenza dettata dalla pandemia, e a cui sarà dedicato il seminario nazionale di approfondimento organizzato dal progetto Bella Presenza – metodi, relazioni e pratiche nella comunità educante, in programma il 29 ottobre, che sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale youtube del progetto.
Un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che grazie al lavoro realizzato dalla cooperativa Dedalus in Campania, Oxfam e Progetto Arcobaleno in Toscana e l’associazione Labins in Piemonte, ogni giorno è a fianco di migliaia di ragazzi, docenti e famiglie per il contrasto alla povertà educativa e all’abbandono scolastico con attività didattiche innovative e laboratoriali, di supporto allo studio, di accompagnamento alla genitorialità, di orientamento nei passaggi e nei momenti delicati della vita di un ragazzo o una ragazza. Dall’inizio delle attività sono stati raggiunti oltre 6.700 minori, di cui oltre mille con cittadinanza non italiana, oltre 700 BES (Bisogni educativi speciali) e DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento), circa 500 appartenenti a famiglie in povertà. Hanno inoltre partecipato alle attività circa 1.500 nuclei famigliari, 1.700 insegnanti e educatori, 170 operatori e 15 enti del terzo settore, esterni alla partnership.
I patti educativi di comunità: esperienze a confronto. Seminario nazionale di approfondimento
Il seminario, aperto al pubblico su prenotazione, si terrà al Teatro Comunale “Pietro Aretino” di Arezzo il 29 ottobre dalle 15:30 alle 17:30 alla presenza di esperti, operatori, amministratori locali e dirigenti scolastici, che, nelle diverse aree della Penisola hanno adottato questo innovativo strumento. “Ragionare di alleanze educative è necessario per provare a contrastare abbandono scolastico, dispersione e fallimento formativo ma anche per saper guardare oltre le mancanze, alle risorse dei luoghi e delle persone” – ha dichiarato Andrea Morniroli, Responsabile nazionale “Bella Presenza” e operatore della cooperativa Dedalus di Napoli che è l’ente capofila del progetto. “Un’operazione fondamentale per dissodare quei talenti, quel protagonismo, quella bellezza che sono necessari a qualsivoglia percorso di concreta emancipazione. Per questo, il 29 ottobre ad Arezzo, parleremo di patti educativi”.
Il seminario sarà aperto da Roberto Barbieri, Direttore generale Oxfam Italia, che coordina le attività di Bella Presenza sul territorio toscano. Verranno presentati processi, azioni, governance e sostenibilità di Patti educativi di Palermo, del basso Ferrarese e Racconigi. Seguirà una tavola rotonda, coordinata da Andrea Morniroli alla quale parteciperanno tra gli altri anche l’Assessora del Comune di Arezzo Lucia Tanti, Annamaria Palmieri, Dirigente scolastica già Assessora del Comune di Napoli e Sara Funaro, Assessora del Comune di Firenze. Concluderà Simona Rotondi, vice-coordinatore attività Istituzionali di Impresa Sociale “Con i Bambini”.
“I patti educativi sono uno lo strumento necessario e indispensabile per rendere le progettualità e le esperienze sostenute dal ‘Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile’ efficaci e sostenibili nel tempo” – ha dichiarato Simona Rotondi, vice-coordinatore attività Istituzionali di Impresa Sociale “Con i Bambini” – “Essi sono alimentati dalle risorse, dalle energie e dalle visioni provenienti da tutti coloro che vivono in uno spazio condiviso e che considerano l’educazione un impegno comune. Rappresentano la continuità e l’orizzonte su cui continuare a costruire percorsi anche dopo la conclusione dei finanziamenti. Bisogna concepire la scuola pubblica come un’officina e un cantiere sociale, aperta al territorio e disponibile e contaminarsi con esso, sollecitando sempre più una coprogettazione dal basso, coinvolgendo attivamente famiglie e minori. I Patti ideati in tal modo riescono a connettere le diversità, creare incroci e confronti utili, generando ponti sui cui costruire il futuro dei bambini e delle bambine”.
“Per non lasciare più indietro nessuno occorre un lavoro comune tra i diversi attori del territorio a fianco della scuola. – ha aggiunto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Siamo convinti infatti che non sia solo la scuola che interviene sulla dispersione e sulla povertà educativa, ma l’intera comunità. Ed è proprio per iniziare a superare insieme il “tempo” della gestione dell’emergenza definendo strategie e politiche più integrate, capaci di valorizzare le diverse competenze degli attori della comunità educante, che abbiamo creduto indispensabile un momento di confronto tra enti locali, istituzioni scolastiche, terzo settore, mondo del profit e volontariato. Convinti che tutti siamo chiamati a dare un contributo affinché più nessuno rimanga indietro, a partire dai tanti minori e giovani che nelle nostre città sono in condizioni di maggior vulnerabilità e fragilità”.
Per iscriversi https://bit.ly/PrenotazioniSeminario. Il seminario sarà trasmesso sulla pagina Facebook di Bella Presenza. QUI il programma completo. Qui l’evento Facebook.
Evento spettacolo Lecture di e con Gabriele Vacis: “L’amore per l’educazione”
Nella serata del 29 ottobre, alle 21:00, andrà in scena “L’amore per l’educazione”, lo spettacolo scritto ed interpretato dall’attore, regista e drammaturgo Gabriele Vacis. Una rilettura del capolavoro di Edmondo De Amicis “Cuore”. Un’opera senza tempo che anche un secolo dopo riporta al centro il tema “scuola”, sempre più necessario nel dibattito pubblico di una società in cui si susseguono esempi negativi di comportamento e deve far fronte a cambiamenti globali e locali sempre più repentini. E che, nell’idea dell’autore dello spettacolo, può generare negli studenti di oggi effetti positivi sia sulla conoscenza e l’accettazione di sé stessi, in una fase molto delicata dello sviluppo come l’adolescenza, che nella qualità delle relazioni con i propri coetanei e la comunità di appartenenza.
Lo spettacolo ad ingresso gratuito, realizzato grazie al contributo del Circolo dei Lettori di Torino, partner di Bella Presenza, sarà preceduto dall’incontro di Vacis con gli alunni e i docenti delle scuole Severi e Vasari di Arezzo per la raccolta di video-colloqui che avranno al centro il racconto di esperienze ed emozioni intorno ai temi della consapevolezza di sé, del senso di appartenenza dei ragazzi alla propria scuola e città. I video colloqui più belli saranno parte di un docu-film che sarà diffuso nei prossimi mesi in tutta Italia a esito del progetto.
Per iscriversi allo spettacolo https://bit.ly/PrenotazioniLecture.
I PATTI EDUCATIVI DI COMUNITA’
I patti educativi di comunità, nascono per definire e formalizzare un’alleanza tra soggetti diversi che condividono un progetto educativo, in applicazione dei principi costituzionali di solidarietà (art. 2), comunanza di interessi (art. 43) e sussidiarietà orizzontale (art. 118.4). Le scuole, attraverso i patti, possono avvalersi del capitale sociale espresso da realtà differenziate presenti sul territorio – culturali, educative, artistiche, ricreative, sportive, parti sociali, produttive, volontariato, terzo settore – con un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo che con pari dignità si impegnano a valorizzare e mettere a sistema le esperienze e tutte le risorse del territorio. Si tratta di uno strumento in divenire, che avrà bisogno di consolidarsi sul piano del processo e della governance per avere sostenibilità, ma in rapida diffusione. Tra gli oltre 150 Patti siglati nell’ultimo anno censiti da Indire vi sono esperienze con focalizzazioni simili e diverse: accordi definiti direttamente con il mondo giovanile; Patti più centrati su situazioni e contesti particolarmente fragili dove si lavora per rigenerare gli spazi, dismessi o degradati, creando occasioni di apprendimento nelle piazze, nei giardini, nei musei, nelle biblioteche; altri accordi più centrati sull’apertura della scuola al territorio, che introducono attività per il potenziamento delle competenze trasversali.
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