Basilicata: quasi il 40% dei comuni è ultraperiferico e oltre il 17% dei giovani lucani risiede in queste zone

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Il Consorzio La Città Essenziale a Roma per la presentazione del Secondo Rapporto Nazionale sulla Povertà Educativa Minorile

Il dato, abbondantemente discusso nell’ultimo Rapporto sulla Povertà Educativa presentato a Roma da Openpolis e Impresa Sociale Con i Bambini, è uno dei più attenzionati nel panorama nazionale, perché ha a che fare con la mancanza di servizi tipica delle periferie e con il più alto rischio di povertà educativa che le caratterizza.

Le aree interne per la loro distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute, mobilità) e per i lunghi tempi necessari a raggiungere i cosiddetti poli maggiori sono più esposte al rischio spopolamento. Tra le aree interne, ultraperiferici sono quei territori che distano più di 75 minuti dai centri, un tempo considerevole se rapportato alle esigenze delle famiglie. E proprio nelle aree interne, dove i servizi educativi assumono un decisivo ruolo di attore sociale -funzione tuttora sottovalutata, che rimanda alla capacità di aggregare i singoli individui intorno ad un sentimento di comunità-, si registra paradossalmente la minore presenza di opportunità e servizi per i bambini più piccoli.

Occorre quindi assumere consapevolezza del dato e adottare misure necessarie a ridurre il gap e mantenere servizi essenziali nelle nostre comunità.

Il Consorzio La Città Essenziale, con il progetto “BAMBINI 6.0 – SEI SENSI.ZERO CONFINI” finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, ha intercettato questo bisogno di opportunità educative in Basilicata, diffuso eppure mal corrisposto, mettendo insieme alcune piccole coraggiose realtà delle aree interne per infrastrutturare un’offerta per la prima infanzia integrata e accessibile. I destinatari dell’iniziativa sono per l’80% bambini e famiglie che risiedono in aree periferiche e ultraperiferiche e, ad un anno dal suo avvio, sono quasi 20 le strutture che grazie al progetto hanno potuto ampliare la loro offerta in un’ottica di continuità educativa, con un parallelo aumento dei posti-bambino messi a disposizione.

In questo senso, il progetto “BAMBINI 6.0” è l’espressione in Basilicata dell’obiettivo strategico più volte ribadito dal Rapporto di Openpolis per cui <<potenziare l’accesso ai servizi fondamentali per i bambini e gli adolescenti sia imprescindibile nel contrasto alla povertà educativa>>. Questo è ancora più vero in territori per loro conformazione sparsi, isolati, con una bassa densità abitativa, dove la scuola e le altre agenzie educative possono essere decisive nel creare legami tra le persone (non solo giovani) e attaccamento al territorio, portando opportunità dove ce ne sono meno e sostenendo potenzialità che altrimenti verrebbero perse.

È diffusamente riconosciuto ormai come gli squilibri sociali e le disuguaglianze economiche spesso affondano le radici proprio in un accesso diseguale all’istruzione: la letteratura sulla mobilità sociale indica con chiarezza che la povertà, specie quella minorile, non si può misurare solo in termini monetari. A parità di condizione economica della famiglia, fa la differenza disporre di servizi di qualità, accessibili a prescindere dal reddito. Parlare di povertà educativa significa affrontare un ben più ampio problema di carattere socio-economico, una responsabilità che riguarda tutti quelli che hanno a cuore lo sviluppo e il futuro del paese, e in particolare della nostra regione Basilicata e delle nostre comunità, oggi pericolosamente in discesa verso lo spopolamento.

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