Le parole che creano autostima: ultimo webinar per i genitori delle Isole di Sedico e Santa Giustina

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Giovedì 25 giugno si è concluso il ciclo di 6 webinar organizzato da Fondazione Progetto Uomo per i genitori delle Isole di Sedico e Santa Giustina dell’Arcipelago Bambini. L’ultimo appuntamento ha toccato il tema “Le parole che creano autostima”.

Federica Ciccanti ha introdotto l’argomento ricordando che l’autostima non si vede subito nel bambino, ma col tempo. I bambini e gli adulti riversano la loro autostima nei dialoghi interni e nella quotidianità.

Cos’è l’autostima?

L’autostima è una risposta automatica nelle piccole cose, quando ci assumiamo i “pesi” della vita o li evitiamo: entra in gioco quando ci diciamo: “non ce la faccio”  “non è per me” “che vuoi che sia: è una sciocchezza per me” oppure “non preoccuparti, faccio tutto io”.

Anche per i bambini è importante soffermarsi sui meccanismi interni. I genitori si sono chiesti: “Come faccio ad assicurarmi che mio figlio abbia una sana autostima?”.  Ciccanti ha risposto: ” chiediti tu se ce l’hai, tu sei il testimone per tuo figlio. Quello che fa il genitore per il bimbo e per il ragazzino pre-adolescente batte quello che fanno tutti gli altri. Fino ai 9 anni contano mamma e papà”.

Come sviluppare una sana autostima?

L’autostima nasce dal rapporto tra risultati reali e aspettative ideali.  Ciccanti ha ironizzato sulla sua aspettativa, quando ha finito di fare la spesa, di portare in casa 3 borse e lo zaino di lavoro tutti in una volta. Il rischio di questo “eccesso di autostima” è avere dolori muscolari per qualche giorno. Ha esortato i genitori a diventare consapevoli delle proprie aspettative sui figli. Il pensiero che i genitori hanno del figlio crea aspettative che lui assorbe.

Se osserviamo il bambino qualche volta dice “non sono capace”. Se dice sempre “non sono capace” perché dichiarando la sua incapacità evita la frustrazione di farsi dire altro dai genitori, non è educativo.

L’autostima cresce nel gruppo

I genitori che hanno partecipato al webinar sono stati coinvolti in un giro di riflessioni su come l’autostima del figlio influisce sull’ambiente e sulle reazioni delle persone che lo circondano (a scuola, dai nonni – se non li vede spesso). A scuola si apprende in gruppo, si fa un’esperienza di cambiamento e tutto avviene nel gruppo. Per alcuni bambini è traumatico per altri è come se niente fosse. E’ nel gruppo che il bambino si spende e si confronta con il pensiero “non sono capace”.

I bambini quest’anno hanno vissuto l’esperienza dell’isolamento sociale per  l’emergenza sanitaria da covid 19.  I nonni di questi bambini non hanno la memoria di un’esperienza simile. Il gruppo aiuta a fare esperienza di te, non solo nella situazione normale, ma anche nella difficoltà.

Le 6 dimensioni dell’autostima

Una sana autostima comprende anche il senso del pericolo. Se questo manca non è funzionale per la salute.

 

Ciccanti ha presentato ai genitori le 6 dimensioni dell’autostima: emotività cioè come gestiamo le emozioni  per es. la rabbia, la gioia, come so esprimerle o controllarle. Quanto alle relazioni interpersonali i genitori possono osservare come il bambino reagisce in modo diverso alle richieste della famiglia e della scuola, come i bambini si sentano rispetto all’esterno della famiglia (figli di amici, zii, compagni di classe). Il vissuto corporeo è fortemente influenzato dalla cultura di appartenenza. Essere dentro un corpo in cui ci si sente a proprio agio o a disagio invia segnali al cervello. Per questo è importante osservare il bambino, se coordina occhi, mani, se prova fastidio a contatto con materiali come la creta ecc. Le tensioni del corpo influiscono sull’autostima. La competenza di controllo dell’ambiente entra in gioco per es. quando arriva un fratellino, quando il bambino vive tensioni familiari. Il successo scolastico contribuisce molto all’autostima del bambino, sostenere il bambino nelle sue difficoltà, accoglierne gli errori lo aiutano a cogliere le sfide dell’apprendimento.

I genitori che hanno partecipato al webinar sono stati invitati a ricordare un episodio della propria vita in cui hanno fatto qualcosa per sé o per gli altri e che ha accresciuto la propria autostima. Poi a meditare rispetto a cosa è cambiato nella loro vita dopo quell’evento.

Le azioni concrete da mettere in atto

  • evitare di sostituirsi perché altrimenti i bambini non maturano competenze (per es. nell’uso dei coltelli)
  • evitare messaggi discordanti (per qualcuno sei grande e per altri sei piccolo)
  • evitare di essere iperprotettivi a causa delle proprie paure
  • evitare di insistere a convincerlo a fare quello che volete voi, anche se sono piccoli

Quindi:

  • responsabilizzare non adultizzare
  • proporre nuove esperienze adatte all’età

Le parole magiche

A conclusione del webinar Federica Ciccanti ha esortato i genitori a usare le parole come strumenti per creare promuovere l’autostima  e a “buttare a mare” le parole sentite quando erano bambini loro stessi:

  • eccomi, ci sono
  • sono felice che tu sia qui
  • mi piaci così come sei
  • con me i tuoi bisogni saranno soddisfatti
  • sono contento che tu sia un/a bambino/bambina
  • in tutto il mondo non c’è mai stato un altro come te
  • Dio ha sorriso quando sei nato

Il primo ciclo di 6 webinar si è concluso con un buon successo dell’iniziativa: 108 le presenze di genitori di un piccolo territorio quale quello dei Comuni di Sedico e Santa Giustina (BL). La collaborazione tra Istituzioni Scolastiche pubbliche e private con l’ente del Terzo Settore – Fondazione Progetto Uomo partner del progetto Arcipelago Bambini ha posto basi solide per la crescita della comunità educante.

 

 

 

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