Una per cinque
di Società Dolce
A cura di cooperativa sociale Arca
Una delle ultime persone incontrate nel corso del primo biennio del progetto Ali per il futuro è stata una mamma sola che per la sua storia e il suo vissuto doveva valere per cinque. La donna, trentatreenne, di etnia rom, viveva ormai da tempo sola con i suoi figli: quattro femmine e un maschio, tra i 3 e i 15 anni; del marito, tossicodipendente, aveva perso le tracce in quanto recluso in qualche carcere croato. Senza un lavoro e senza una casa, la donna elemosinava davanti ad una chiesa livornese, dove è stata notata da un gruppo di assistenti sociali che la sostenevano facendole la spesa a turno e l’avevano condotta da noi. Nonostante la situazione complessa e non conoscendo ancora la decisione del giudici circa la permanenza o meno nel nostro paese, abbiamo deciso di prendere in carico l’intero nucleo familiare. Nel corso dei primi incontri è emerso da subito uno dei desideri che la donna aveva, ovvero che i figli restassero in Italia, affinché avessero una vita migliore, diversa dalla sua che, ancora bambina e per amore, era fuggita da casa, si era sposata e aveva messo al mondo i suoi figli, la sua unica ragione vita. Ciò era evidente guardando i suoi grandi occhi azzurri, sempre spenti e tristi, che si illuminavano quando parlava di loro. Abbiamo così cominciato il percorso insieme; la bambina più piccola è stata inserita presso una scuola dell’infanzia: all’inizio era spesso assente e, durante un incontro, la mamma ci ha spiegato il perché “Non ho il biglietto per il tram, quando la porto a scuola, il controllore mi fa scendere e allora non riusciamo ad arrivare in tempo e torniamo indietro”. Avuto il permesso di arrivare anche tardi, la bambina non ha più perso un solo giorno di scuola. La mamma, con tenacia, ha partecipato attivamente a tutte le proposte del percorso individuato dal case manager, non si è persa una sola ora di formazione, un laboratorio, un incontro con la pedagogista. Adesso, anche grazie al supporto della Caritas, ha una casa da cui nessuno può allontanarla, ha un lavoro e può legalmente rimanere in Italia con i suoi figli, che possono studiare e sperare in un futuro migliore. Gli occhi di questa mamma sono tornati a sorridere e sono ora pieni di luce e speranza.
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