Riparte AC: 70 incontri, 500 tra adulti e bambini, sette città
di Affido Culturale
Si riparte! La proposta culturale è pronta e le famiglie anche. Grazie alla proroga di un anno il progetto Affido Culturale torna con una riformulazione della modalità di realizzazione. Saranno coinvolte altre 500 persone e 7 città in 70 incontri. Da coppie di famiglie che si muovono in autonomia a una fruizione collettiva che recupera l’esperienza precedente. Così verrà rilanciata l’azione di AC in nuovi quartieri delle città partner (Bari, Napoli, Padova e Roma) e anche in tre nuove città (Torino, Venezia, Milano). Il progetto, partito nel 2020 da Napoli, Roma, Modena e Bari ha poi replicato la sua formula vincente oltre ogni aspettativa nelle città di Milano, Cagliari, Arezzo, Andria, Palermo, Venezia, Teramo e Pescara.
I numeri di Affido Culturale
AC ha coinvolto, nei suoi primi tre anni di attività, circa 800 nuclei di famiglie/persone, che hanno partecipato a 29 appuntamenti culturali gratuiti. L’idea è molto semplice. Cioè partire dalla valorizzazione dell’esperienza dell’affido familiare, per offrire la possibilità ai bambini che vivono in condizioni di fragilità, di accedere gratuitamente ad esperienze culturali. Usufruire così ad attività create appositamente per loro. Tutto questo grazie alla partnership di alcune delle più importanti realtà culturali italiane.
Il papà di AC: Ivan Esposito
“In questi tre anni di progetto – dichiara Ivan Esposito coordinatore del progetto – si è portata attenzione alla creazione di una comunità di famiglie che si sostiene dentro e oltre le uscite culturali che si motiva a vicenda, propone nuovi itinerari, coinvolge altre famiglie e che ha portato per questo 2025 una proposta SPIN OFF di Affido Culturale. Un’ulteriore sperimentazione che ci auguriamo possa essere “prodromica” di un modello sempre più smart e ad ampia diffusione sul territorio nazionale”.
L’idea di progetto
Il progetto è stato infatti fin dall’inizio aperto all’esterno coltivando un sogno dichiarato: un futuro in cui scambio, attenzione per l’altro e responsabilità, si diffondano nella società e siano di guida per le scelte individuali e collettive. Quello che si prefigge questa nuova fase è la formazione di una rete di persone nelle realtà italiane, capaci di arricchire le azioni di contrasto alla povertà educativa con nuove forme di sostegno che partano da un processo inverso: una pedagogia della bellezza sostenibile che educa attraverso le esperienze e le connessioni tra esseri umani. AC è stato promosso dal Pio Monte della Misericordia.
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