Affido Culturale a Roma tra le Buone Pratiche 2020
di Casa dello Spettatore - Roma
Affido Culturale sarà presente il 26 ottobre, attraverso la delegazione di Roma, a LE BUONE PRATICHE DEL TEATRO – OLTRE LA CITTÀ. CULTURA, TERRITORI, COMUNITÀ a cura di ATeatro – webzine di cultura teatrale e Teatro Biblioteca Quarticciolo.
L’invito è stato rivolto a Casa dello Spettatore, gruppo romano del progetto, che presenterà le attività di Affido Culturale a Roma. Questa è sembrata un’occasione importante per ribadire l’importanza del teatro come fattore di aggregazione e di costruzione di senso sul territorio.
A partire dal teatro, Casa dello Spettatore intende costruire grazie anche ad Affido Culturale a Roma un dialogo costante con le altre realtà che promuovendo la fruizione condivisa di cultura e arte, concorrono alla costruzione di una comunità educante.
Cosa sono le Buone Partiche
L’appuntamento delle Buone Pratiche torna a Roma dopo cinque anni e si propone di mettere a fuoco il tema dal punto di vista economico, sociologico, urbanistico, dei linguaggi e del rapporto con le tecnologie.
Attraverso una serie di testimonianze e riflessioni, Oltre la città. Cultura, territori, comunità, vuole provare a individuale una serie di “buone pratiche” in un settore che sta manifestando notevole vitalità e che ha anche l’obiettivo di attivare comunità e cittadinanza.
Le Buone Pratiche del Teatro sono un progetto a cura di Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino. Dal 2004 rappresentano un’occasione di incontro, riflessione e confronto sulla situazione dello spettacolo dal vivo nel nostro paese.
Da sempre il cuore del progetto sono le “buone pratiche”: progetti, iniziative o attività innovative, che possono essere allargate con varie forme di rete o aggregazione o replicate in altre situazioni e realtà.
Buone Pratiche è un’occasione preziosa per alimentare la consapevolezza sul ruolo della cultura come strumento di riqualificazione territoriale, di integrazione sociale, di consapevolezza individuale e collettiva, di formazione e educazione.
Le esperienze che vanno in questa direzione investono i tradizionali presidi culturali, i festival e gli spazi di nuova concezione nelle aree urbane e nei piccoli borghi o nelle “aree interne”.
I progetti selezionati dalle Buone Pratiche sviluppano creatività e modalità operative inedite, basate sull’attivazione e sulla partecipazione dei cittadini e rappresentano degli esempi concreti su come tenere in equilibrio gli obiettivi sociali e quelli estetici con le ricadute politiche degli interventi.
La pandemia da Covid 19 ha posto sotto una nuova luce le esperienze e le pratiche “di prossimità” evidenziando nuove problematiche relative agli effetti di medio e lungo periodo che riguardano anche l’integrazione con le nuove tecnologie, la valutazione d’impatto, le difficoltà nel rapporto con le istituzioni.
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