Verso un patto educativo della comunità educante

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“Il patto educativo è il tentativo di tradurre su carta ciò che sta alla base delle azioni educativa di ogni attore della comunità e anche del suo impegno rispetto a quella che sarà l’azione educativa nei prossimi anni” Gilberto Giudici, direttore Cooperativa Il Piccolo Principe

Sono i tanti attori delle comunità dei 3 ambiti dell’Alto, Basso Sebino e Val Cavallina che si sono trovati per confrontarsi sui temi più importanti per il futuro di questi territori. Dopo una mattinata di lavori sono emersi gli ingredienti che saranno gli elementi base per la scrittura del Patto Educativo della Comunità Educante.

Open Space Technology

Dopo una prima fase di mappatura partecipativa infatti il progetto 1,2,3 STAR punta verso la seconda azione del progetto che è la stesura del Patto educativo della Comunità Educante. Sessanta persone si sono quindi riunite sabato 26 ottobre 2024 a Foresto Sparso (BG) per una mattinata di lavoro con l’utilizzo dell’Open Space Technology: uno strumento partecipativo che permette di lavorare con grandi gruppi facilitando discussioni libere e creative, permettendo a ogni gruppo di auto-organizzarsi e di affrontare temi complessi in modo collaborativo e dinamico.

Le attività sono iniziate con una plenaria introduttiva, di saluti e avvio lavori, dove alle persone partecipanti è stato dato un input iniziale: scrivere su un cartoncino 3 caratteristiche che mi rendono un membro della comunità educante.

Successivamente i partecipanti si sono divisi in 5 gruppi di lavoro, ognuno con un’area tematica diversa su cui focalizzarsi:

  • sostenere e curare la crescita
  • guardare al futuro
  • costruire comunità-coinvolgersi a vicenda
  • cura delle differenze
  • valorizzare il territorio

Ogni gruppo ha avuto la possibilità di confrontarsi sull’argomento così come ogni persona di portare la propria esperienza e il proprio punto di vista, con la possibilità anche di spostarsi nei gruppi e partecipare su più tematiche. Dopo un momento di confronto libero ogni gruppo ha dovuto comporre una scheda specificando “caratteristiche”, “alleati” e “strategie”.

Ritornati in plenaria è stato il momento di alcune considerazioni conclusive su quanto emerso e anche uno sguardo al futuro e alle prossime attività promosse da ognuno degli ambiti.

I pensieri dei partecipanti

“Avere un patto educativo sui comuni del Sebino è estremamente importante perché viviamo oggi in una realtà piuttosto complessa e essere comunità ci rende tutti più forti, più consapevoli, più responsabili” Laura Zambelli, consiglio comunale di Rogno

“Ho partecipato a questa mattinata così come agli altri momenti di mappatura del territorio perché trovo sempre interessante, utile e efficace potersi confrontare con chi è attivo sul territorio anche in contesti non istituzionalizzati” Francesca Zanchi, Informa Giovani Basso Sebino

“È stato importante vedere tanti attori presenti e soprattutto è stato molto interessante il percorso di condivisione di pensieri e di ipotesi di lavoro per il futuro. Sarà importante mettere a terra una serie di indicazioni che sono uscite, per riuscire a costruire degli indirizzi comuni e delle modalità operative che ci aiutino a lavorare tutti insieme” Sonia Tignonsini, responsabile Servizi Sociali Ambito Basso Sebino

“Credo fermamente che la comunità debba riunirsi per affrontare tematiche che riguardano la cura delle differenze, la cura delle relazioni, l’inclusione di tutti, la valorizzazione delle risorse di ciascuno. E credo che dopo questa mattina si possono individuare quali sono quelle caratteristiche fondamentali per poter scrivere effettivamente questi patti di comunità e sentirsi di appertenervi” Lorenza, educatrice professionale Il Piccolo Principe

“Partecipo a questo evento con l’intento di creare relazioni di prossimità e una comunità educante che si occupi delle differenze, del territorio ma soprattutto di una crescita culturale ma anche educativa che possa portare beneficio a tutti” Lorenzo Poli, consiglio comunale di Adrara San Martino

“Ho partecipato a tutto questo percorso, anche alle mappature e l’augurio che mi faccio è poter vedere finalizzato sui territori quello che noi ci siamo proposti” Tiziana Torricelli, presidente comitato IC San Paolo d’Argon

“Ho preso parte a questa sfida per sentirmi parte attiva anche io di questa comunità educante che stiamo provando a costruire al fine di provare davvero di rispondere ai bisogni dei nostri territori e dei nostri territori in modo attivo, essendo a nostra volta un esempio per loro” Marta, assistente sociale servizio minori e famiglie Val Cavallina

“Progetto importante per cercare di creare rete all’interno delle comunità educanti del nostro territorio e per cercare di accogliere le comunità un po’ più fragili che fanno parte della nostra società”  Sofia, Oratorio San Paolo D’Argon

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