I giovani e i social, tante opportunità. Ma l’amore non si può esprimere attraverso uno schermo
di The Youth City Factory Staff
Oggi i giovani vivono un momento delicato. Tutto si svolge attraverso l’uso di mezzi telematici divenuti oramai indispensabili per lo studio e per la vita. Questi mezzi, utilizzati continuamente, sono diventati il primo ponte di comunicazione tra i giovani: tutto il loro mondo ruota intorno a brevi messaggi, risposte, video e foto. In questo periodo, che resterà nella storia, si fa uso ancor più dei social tanto che le percentuali del loro utilizzo hanno visto una crescita considerevole. Per tutti i ragazzi è diventato infatti indispensabile trascorrere in media da un minimo di 3 ad un massimo di 12 ore giornaliere di fronte a questi schermi, per cercare di trovare conforto in un mondo che, oggi più che mai, ci isola, facendoci patire la solitudine. Osservando le percentuali notiamo come nel 2020/2021 all’apice delle classifiche c’è YouTube con l’88% di utilizzo, WhatsApp con l’83% per Facebook con l’80%. Ma il boom dei social lo troviamo con TikTok, con gli 8 milioni di download da poco raggiunti in Italia e con Instagram con i suoi 28,8 milioni di utenti: è qui infatti che soprattutto i giovani, ma non solo, hanno trovato la spinta necessaria per esprimersi al meglio e si sono sentiti compresi, apprezzati, ascoltati, dimenticando, purtroppo, che la vera realtà non ha bisogno di filtri.
Si trascorrono intere giornate davanti ad un display di un computer o di un telefono pensando di creare veri rapporti con le persone, per poi rendersi conto che è tutta una finzione e che i veri rapporti si costruiscono con il tempo, si curano e si proteggono come una mamma protegge il proprio bambino perché non c’è rapporto più bello di una persona che è sempre con te e farebbe di tutto per farti sorridere. Lo schermo ci rappresenta e racconta il periodo storico che il mondo sta vivendo: una stanza virtuale dove si sperimenta la Didattica a distanza, una classe rappresentata da tante finestre che vedono affacciarsi visi stanchi di chi è stato privato della libertà di assaporare le esperienze della vita che fanno crescere, una passeggiata tra confidenze rivelate in videochiamate tra amici che non possono cogliere l’odore dei veri sentimenti. E a questo si aggiunge l’abuso dell’utilizzo dei social senza alcuna motivazione, quasi come canale di evasione da una vita che spesso richiede sforzi maggiori per divenire adulti maturi in una società che si sta sterilizzando.
I social, se usati male, non sono altro che ombre scure, opache, prive di vita: i veri rapporti nascono da uno sguardo, da una carezza, da un bacio, da un abbraccio. Sono quei semplici gesti d’amore, necessari quasi quanto l’ossigeno, a legare gli esseri umani, a creare dei rapporti veri e duraturi. L’amore, sentimento universale, provato da ogni essere vivente, non si può esprimere attraverso uno schermo: la nostra società ha sicuramente fatto passi da gigante nel mondo dell’informatica, tanto utile ma allo stesso tempo dannosa. La vera realtà è concreta, è la stessa sta sotto i nostri i piedi e non può essere un semplice ologramma in un universo virtuale.
Elsa Gennuso
Alessandra Rizzo
Laura Moscato
Gioia Minardi
Domenico Verdone
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