Progetto Will è “famiglia” e “futuro”: intervista alle educatrici della Diaconia Valdese fiorentina
di unsognopertutti
“Will – Educare al futuro”, è un progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini e cofinanziato da quattro fondazioni (Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione di Sardegna, Fondazione TerCas) per sostenere la formazione degli studenti di famiglie a basso reddito, dalla fine della quinta elementare all’inizio delle superiori. L’obiettivo è offrire a tutti i ragazzi e le ragazze maggiori possibilità̀ di coltivare i propri interessi e realizzare le proprie aspirazioni, prevenendo l’abbandono scolastico e aumentando le competenze e la fiducia nel futuro.
Will è attivo a Torino, Firenze, Teramo e Cagliari. Le famiglie selezionate in queste città, durante i 4 anni di progetto, sono accompagnate da Enti del territorio selezionati per la loro esperienza, conoscenza della rete educativa locale e rapporto con le istituzioni. Grazie al tutoraggio offerto dagli educatori, Will offre alle famiglie incontri di educazione finanziaria e uso del denaro, percorsi formativi di sostegno alla genitorialità e orientamento.
Vi presentiamo due educatrici del progetto, Melissa Baldi e Giulia Miranda della Diaconia Valdese fiorentina, che ci raccontano la loro esperienza insieme alle famiglie. Melissa lavora nell’accompagnamento delle famiglie, mentre Giulia si occupa dell’accompagnamento educativo dei minori.
Come descrivereste il rapporto con le famiglie di Will?
MELISSA: Il rapporto che ho instaurato con le famiglie è molto positivo e confidenziale. Con il mio lavoro le supporto in tutte le azioni legate all’asset building, ossia il risparmio, all’uso degli applicativi, alle rendicontazioni. Questi momenti sono preziosi per capire se tutto procede bene in famiglia, anche al di là della scuola, e mi rendo disponibile per qualsiasi tipo di assistenza possa emergere. Periodicamente conduco anche un’attività di rilevazione e di analisi dei bisogni, contattando direttamente tutte le famiglie e facendo il punto della situazione indagando vari aspetti. Gli scambi e le comunicazioni sono sempre caratterizzati da un clima di grande confidenza, educazione e rispetto reciproco.
GIULIA: Il rapporto che ho con le famiglie è orientato al lavoro che svolgo insieme ai ragazzi, finalizzato al sostegno scolastico e strutturato in modo da agevolare la loro autonomia e la loro capacità di problem solving. Il rapporto che ho instaurato è buono sia con gli studenti che con le famiglie. Dal mio punto di vista, avendo richiesto proattivamente il supporto del progetto, noto in loro una grande motivazione a mantenere gli impegni presi in modo responsabile e consapevole.
Quali difficoltà trovate nel vostro lavoro e come le superate?
GIULIA: Lavorando con gli adolescenti ho capito che la strategia che preferisco usare è basata sulla flessibilità. Per esempio, se i ragazzi hanno bisogno di spostare appuntamenti o se manifestano bisogni specifici, cerco sempre di andargli incontro, ma faccio leva anche sul loro senso di responsabilità. Se un bambino presenta dei problemi nello svolgimento dei compiti, lo aiuto a lavorare sul problem solving e sull’autonomia per affrontare le difficoltà.
MELISSA: Le difficoltà che riscontro sono per lo più relative all’entrare in comunicazione con alcune famiglie, al far seguire le indicazioni che forniamo per svolgere correttamente le azioni richieste dal progetto, oppure nel coinvolgere le famiglie nelle diverse attività che proponiamo. A volte è difficile stimolare l’interesse su ad altri aspetti di Will che vanno oltre il risparmio. Cerco di superare queste criticità agendo sul piano della comunicazione, inviando messaggi in positivo e il più possibile inclusivi.
In che cosa consistono le vostre attività sul territorio?
GIULIA: Mi occupo di supporto scolastico, un lavoro di relazione e di fiducia. Mi metto in ascolto delle problematiche evidenziate dai ragazzi, tipiche della loro età, cercando di creare uno spazio di relazione che vivono come “alla pari”, in cui possono aprirsi e raccontarsi, e non solo dove svolgere i compiti. Conoscere i ragazzi più a fondo mi permette orientarli su servizi e opportunità che il territorio può offrire in base ai loro bisogni, che siano ricreativi o formativi.
MELISSA: Il lavoro che svolgo con le famiglie mi permette di conoscere da vicino le loro esigenze, grazie a un dialogo aperto e continuativo. Abbiamo adibito uno sportello specifico che contatta le famiglie con una certa regolarità, così da rispondere tempestivamente ai loro bisogni, indirizzandoli sui servizi presenti sul territorio, ma cercando sempre di promuovere le loro competenze di autonomia, così da essere più indipendenti al termine del progetto.
Un’ultima cosa, se doveste descrivere il progetto Will con una parola, quale sarebbe?
GIULIA: Per me Will è futuro.
MELISSA: Per me è famiglia.
Se ti interessa saperne di più visita il sitowww.progettowill.it
Vuoi leggere il punto di vista di una famiglia? Leggi qui la testimonianza della famiglia dalla Sardegna
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