Una grande passione per lo sport cresce grazie al supporto del progetto Will in Sardegna

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Vi abbiamo presentato il progetto Will, i suoi obiettivi, e una panoramica sulle attività con il contributo di due operatici (leggi qui Progetto Will è “famiglia” e “futuro”: intervista alle educatrici della Diaconia Valdese di Firenze). Ma come funziona esattamente Will? Come riesce a supportare le attività sportive o culturali dei ragazzi?

Will utilizza lo strumento dell’Asset Building per incentivare il risparmio delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi necessari per lo studio, attività culturali, sportive e ricreative. Ogni famiglia che aderisce a Will ha quattro anni di tempo per mettere da parte fino a 1.000 euro, con piccoli risparmi settimanali, da dedicare alle spese di formazione del figlio o della figlia. Quando la famiglia avrà bisogno di pagare una spesa scolastica o extrascolastica, Will quadruplicherà la cifra risparmiata necessaria a quella specifica spesa. Il supporto economico è parte di un vero e proprio percorso di educazione finanziaria, orientamento alle scelte formative e valorizzazione delle capacità personali rivolto all’intero nucleo famigliare. Un supporto che si è rivelato particolarmente prezioso durante la pandemia, come ci racconta l’esperienza di una famiglia sarda che sta partecipando al progetto Will.

Martina (il nome è fittizio, nda), è la secondogenita di questa famiglia, una ragazza che i genitori definiscono spigliata, estroversa e che ama il mare e le serie tv. Ha superato l’esame di terza media con il massimo dei voti e la lode. Ha appena iniziato la scuola superiore in questo anno scolastico, spaventata ma al contempo desiderosa di vivere questo nuovo inizio. Quale impatto avrà avuto il progetto Will sulla sua crescita? Ce lo racconta il padre di Martina in una piccola intervista.

Come avete conosciuto il Progetto Will?

Grazie al passaparola. Una conoscente ci ha segnalato il progetto che, a suo parere, avrebbe potuto interessare la nostra famiglia. E aveva pienamente ragione! Il nostro nucleo familiare rientrava chiaramente tra i potenziali beneficiari, ma senza grosse speranze abbiamo presentato la domanda per nostra figlia. Sinceramente non avevamo stimato quanto positivo si sarebbe rivelato l’impatto del progetto.Partecipare a Will ha influito sulla scelta della scuola superiore?

Ha sicuramente rafforzato la decisione che Martina stava maturando. Gli incontri di orientamento organizzati da Will, e a cui ha partecipato con grande entusiasmo, hanno rafforzato la convinzione  della sua scelta.Qual è il lavoro dei sogni di Martina?

Il sogno di Martina è di diventare psicologa. Anche in questo caso il percorso offerto dal progetto, che prevede una serie di incontri di orientamento – tra cui anche con alcune psicologhe – l’hanno spinta ancora di più a desiderare di aiutare gli altri, da grande, con il suo lavoro come psicologa.Com’è stato provare a risparmiare e a programmare le spese?

È stato (ed è) un’esperienza importante per Martina e per tutta la famiglia. Decidere di mettere da parte delle piccole cifre per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati insieme (come partecipare ad un corso di inglese annuale, imparare a suonare uno strumento musicale, praticare uno sport altrimenti non alla portata delle finanze familiari) crediamo sia altamente formativo. Martina ha avuto sempre chiaro che per raggiungere dei risultati è necessario impegnarsi e questo richiede anche fare dei piccoli o grandi sacrifici, i cui frutti si possono però cogliere nel medio/lungo periodo. E il risparmio (e il denaro) si sono dimostrati ai suoi occhi un mezzo per crescere, e non un fine.Qual è la passione che Martina ha potuto scoprire o coltivare grazie alla partecipazione a Will?

È sempre stata una ragazza amante dello sport. A causa del Covid ha dovuto abbandonare il suo sport prediletto, il nuoto, a causa della chiusura delle piscine. Ha potuto però, grazie al progetto, praticare e acquistare l’attrezzatura necessaria per due nuovi sport che ama e che, probabilmente, altrimenti avrebbe potuto solo sognare: il canottaggio e l’equitazione.

Se dovessi riassumere l’esperienza di partecipazione a Will con una parola, quale sceglieresti? Perché?

Definirei il progetto Will come “abilitante”. Nel senso che dà ai ragazzi, e alle famiglie insieme a loro, la possibilità di vivere delle esperienze formative, sportive, di svago, di approfondimento che diversamente sarebbero state loro precluse perché troppo onerose da un punto di vista economico. Ma c’è anche un altro aspetto che vorremmo sottolineare. In questi tempi caratterizzati dall’immediatezza, dalla ricerca del tutto e subito, del consumo spesso fine a sé stesso, Will fornisce invece ai genitori la possibilità concreta di vivere insieme ai figli l’attesa per raggiungere degli obiettivi desiderati. Prima si semina e il raccolto arriverà a tempo debito: crediamo che questo sia una degli insegnamenti che Martina ha appreso grazie al progetto Will.

 

Se ti interessa saperne di più visita il sito www.progettowill.it

Vuoi leggere la testimonianza di un’altra famiglia? Leggi qui l’esperienza della famiglia di Rachele di Torino

 

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