A Un Villaggio per Crescere a Palmanova ci si confronta sul digitale nella prima infanzia
di Centro per la Salute del Bambino
Il dibattito sull’uso del digitale trova molti adulti tendenzialmente concordi sul fatto che deve essere usato con moderazione e che non dovrebbe interferire eccessivamente con i momenti vissuti assieme al proprio bambino o alla propria bambina, e in famiglia in generale.
Non è però sempre facile e la complessità della vita quotidiana che prevede l’utilizzo dei dispositivi per molteplici attività può portare con sé un vissuto costellato di sensi di colpa e inadeguatezza nei confronti di un mezzo che da molte parti viene descritto come nocivo sotto tanti punti di vista.
Ecco perché al Villaggio cerchiamo di parlarne assieme, e lo facciamo giovandoci della dimensione di gruppo che, a volte, può sì portare a una polarizzazione dei pareri ma anche a una condivisione delle sensazioni più difficili da decifrare.
Così, anche un breve dibattito tra i genitori al Villaggio può far emergere alcune considerazioni interessanti, come è accaduto solo pochi giorni fa: si è parlato, per esempio, del fatto che l’attrattiva maggiore per i più piccoli verso il digitale è data dalla curiosità che suscita grazie agli innumerevoli input che trasmette, ed è uno dei motivi per cui ha un’attrattiva anche su noi grandi. Con la differenza che noi adulti abbiamo gli strumenti per porci in modo più consapevole: esercitarli può voler dire non per forza negare e demonizzare le tecnologie, ma valutare un’introduzione graduale strettamente legata all’età del bambino/della bambina cercando di contestualizzarne e condividerne l’uso, e affiancando sempre una proposta di esperienze variegata che non prevede l’uso dei mezzi digitali.
Un altro aspetto interessante, è stato quello legato alla sfera emotiva: esserci fisicamente ed emotivamente per i più piccoli, in ogni momento della vita quotidiana, è faticoso ma impagabile in termini di “costruzione” della relazione. Si parla molto delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e della sostituzione dell’essere umano in moltissimi campi, può essere anche un sollievo pensare che la tecnologia non potrà sostituire un abbraccio in carne e ossa, o la presenza fisica di fronte a un bisogno espresso o a un momento di frustrazione da superare.
Ci siamo lasciati dicendoci che stare accanto a bambini e bambine nell’uso del digitale vuol dire non lasciarli soli di fronte a un mare di informazioni, troppo complesse da gestire a livello emotivo ma anche cognitivo, e di cui spesso possiamo conoscere poco anche noi grandi. Una sfida non facile ma alla quale non ci si può sottrarre: parlarne, documentarsi e farsi responsabili nel provare a trovare un compromesso è la strada giusta per accompagnare i minori verso un uso corretto e per costituire ai loro occhi un buon esempio da seguire.
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