PROGETTO UNO E 7: La storia di Sarconi tra acquerelli, tempere, incisioni e libri

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Sotto lo slogan “conosciamo e facciamo conoscere Sarconi e la Val d’Agri”, le bambine e i bambini delle pluriclassi delle primarie di primo e di secondo grado che frequentano il Punto Biblioludico istituito dalla Cooperativa Il Girasole presso gli spazi messi a disposizione dal Comune, hanno condotto la loro prima esplorazione storica che li ha impegnati per i mesi di novembre e dicembre in un viaggio appassionante alla riscoperta del loro territorio.

Lo stemma di Sarconi è stato il punto di inizio di questa ricerca.

E anche il punto di arrivo, come testimoniano i lavori in rame, in ceramica e dipinti realizzati dai ragazzi.

Il sentiero battuto dai giovani esploratori di UNO e 7 è stato quello di un’idea: approfondire la conoscenza del proprio territorio per rispettarlo e amarlo al meglio, così da poterlo raccontare agli altri e trasmettere i valori che quella comunità rappresenta.

Per poter portare avanti quell’idea, i ragazzi, con l’aiuto degli educatori della Cooperativa, si sono cimentati nello studio delle fonti scritte, narrate nei testi consultati nella biblioteca comunale, sede del Punto Biblioludico di Sarconi e, orali, rappresentate dalle testimonianze raccolte all’esterno con le interviste fatte ai nonni e alla Vice Sindaco, Antonella Zambrino.

Con tutte le parole trovate e raccolte i giovani esploratori hanno potuto rielaborare la storia dello stemma di Sarconi, attraverso mappe concettuali, sintesi, schemi, disegni e … versi. Versi antichi di un loro illustre concittadino, Niccolò Ramagli, vissuto il secolo scorso e che dedicò a Sarconi rime evocative piene di sentimento. Quei versi sono stati il sottofondo ritmico di tutto il lavoro svolto, a dimostrazione che la consapevolezza e la conoscenza delle proprie radici restituiscono importanza e dignità alle comunità.

Anche i nostri ragazzi lo hanno capito, così bene che nel “cerchio delle emozioni”, il momento di apertura di ogni incontro settimanale del Punto Biblioludico, hanno utilizzato le immagini poetiche di Niccolò Ramagli per discutere tra loro e dare un senso ai simboli contenuti nello stemma del paese: una corona murale che sovrasta i tre monti, le due Difese e la Serra, ai piedi dei quali scorre il fiume Maglia dal colore tendente al verde perché rappresenta gli antichissimi terreni paludosi che un tempo erano parte del territorio di Sarconi.

Quello stemma e i suoi colori sono stati studiati a fondo e riscoperti settimana dopo settimana finché ognuno dei giovani esploratori non è stato in grado di riprodurne l’aspetto e la simbologia scegliendo la propria materia prima preferita e riversando in essa tutto il suo personale percorso di ricerca, che è stato per tutti partecipato e pieno di entusiasmo.

Così sono stati creati stemmi lucenti di rame, o pieni e compatti in ceramica, altri coloratissimi realizzati con la tempera e altri ancora più velati grazie all’effetto degli acquerelli, tutti espressione di una nuova sensibilità rispetto a dei luoghi familiari da sempre e ora finalmente posseduti, proprio come nei versi di Niccolò Ramagli:

“Ho lasciato il mio cuor tra Sciaura e Maglia,

nel dolce piccoletto mio paese,

 tra i colti irrigui e l’aspra sua boscaglia,

tra la sua gente ruvida e cortese.”

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