Imparare la robotica e la programmazione alle scuole elementari? Si può fare!

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Nell’Istituto Comprensivo di Piazza Filattiera sono iniziati i corsi tenuti da Fusolab su coding e robotica, che coinvolgono in particolare gli alunni delle scuole elementari e della prima media. I corsi si tengono in delle classi di prima e terza elementare durante l’orario scolastico, e nel pomeriggio all’interno della Smart Room allestita all’interno dell’istituto dove bambini e ragazzi trovano a disposizione il materiale necessario a questo tipo di didattica (kit di robotica ed e elettronica, tablet, computer ecc).

La risposta che stiamo avendo la giudichiamo in modo molto positivo, sia in classe che nell’adesione alle attività pomeridiane – ci spiega Jacopo Diamanti di Fusolab – Il nostro obiettivo è quello di portare i ragazzi a risolvere dei problemi nella pratica a partire dalle cose che apprendono a scuola. Il nostro obiettivo è di guidarli nella realizzazione e di mettergli a disposizione ciò di cui hanno bisogno”.

Purtroppo nella nostra scuola le discipline STEM, acronicmo che dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, hanno ancora oggi un ruolo marginale come se si trattasse semplicemente di un sapere pratico subordinato al sapere umanistico. Un approccio che si specchia nei programmi curriculari. Il fatto di insegnare robotica e coding a bambini delle elementari, ribalta l’idea che l’apprendimento di queste materie e di questi strumenti sia proprio esclusivamente di un sapere ultra specialistico.

Da quello che è la nostra esperienza laboratori e percorsi di apprendimento di questo tipo sono un ottimo antidoto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, che è proprio uno degli obiettivi di Totem”, sottolinea Jacopo, spiegando come le nuove tecnologie e i loro costi relativamente bassi hanno permesso di realizzare progetti innovativi con mezzi quasi casalinghi (il fenomeno dei Maker) e che lo stesso vale per l’apprendimento dei rudimenti di tecniche e saperi che potrebbero apparire lontanissimi dalle possibilità di bambini e ragazzi e invece non è così.

 

Il processo di apprendimento parte da un’attività di coding “unplugged”, ovvero con carta, forbici e pennarelli, per poi passare al tablet dove i bambini imparano a dare le istruzioni per muovere un personaggio nello spazio digitale, e successivamente alla programmazione di piccoli robot. Un modo per imparare, divertirsi e cominciare a capire il mondo che ci circonda sempre più pieno di tecnologia.

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