Laboratori di scacchi: sport, gioco e apprendimento

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Totem è tecnologia, saperi e condivisione, ma anche e soprattutto apprendimento attraverso il gioco. Non manca così una parte propriamente dedicata allo sport: tra le varie azioni del progetto sono in corso le lezioni e i laboratori di scacchi nelle classi della Primaria e della Secondaria degli I.C. Fratelli Cervi e dell’I.C. Piazza Filattiera. Le lezioni sono tenute da Domenico Bonavena, insegnante di CSEN – Scacchi, e sono moduli da un’ora che si svolgono secondo due modalità: mezz’ora di teoria e mezz’ora di gioco o un’ora intera dedicata all’esercizio e al gioco.

Muovendo pedoni, cavalli, alfieri, torri re e regine, si allenano concentrazione e un’attitudine alla riflessione essenziale per i futuri giovani adulti, oltre che imparare un gioco che è difficile dimenticare fino all’età adulta. “Per giocare a scacchi è necessario pensare alle conseguenze delle proprie azioni – spiega Domenico – Dal punto di vista pedagogico questo è il contributo più grande di questo gioco alla crescita: diventare responsabili e consapevoli delle proprie scelte. A ogni mossa che si compie infatti bisogna pensare alla risposta dell’avversario ma soprattutto alla successiva mossa che compiremo noi”. L’elaborazione della strategia di gioco all’interno delle 64 caselle della scacchiera, è così un modo per immaginare e prefigurare il proprio muoversi nel mondo, non tanto per “vincere” quanto per conseguire un obiettivo.

Spesso gli scacchi sono associati a uno sport difficile da praticare e da imparare, ma Domenico spiega come in realtà “si può imparare a giocare a scacchi ad ogni età ed è esattamente come il calcio: non tutti diventiamo campioni di serie A, ma tutti possiamo giocare con una squadra del nostro livello divertendoci e migliorando”.

Un gioco che lo stereotipo relega solo ad alcune tipologie di persone, come nei telefilm americani chi si iscrive al club degli scacchi della scuola è bollato ad esempio come un “nerd”, ma che in realtà ha regole semplici che tutti che anche -letteralmente – i bambini possono apprendere velocemente giocando e divertendosi. “A noi scacchisti fa comodo la nomea di quelli ‘intelligenti’ – scherza Domenico – Ma gli scacchi sono un gioco per tutti, che una volta imparato è difficile da scordare”. Qual’è la risposta dei ragazzi? “Ovviamente diversificata, c’è chi approccia con maggiore semplicità ed entusiasmo alla novità, in generale direi che la proposta riscuote successo e soprattutto riesce a coinvolgere l’intero gruppo”.

Basta sistemare le sedici pedine del proprio colore ed ogni bambino e ragazzo inizia la sua avventura, difendendo il re mentre si pianificano blitz e piani di attacco, audaci incursioni e ritirate strategiche. Si provano arrocchi, un gambetto e un controgambetto. Fino all’inevitabile scacco matto.

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