Cosa ci fa paura?

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Cosa ci fa paura? Anche i grandi hanno paura? Cosa mi succede quando sono spaventato?

Il mio mostro spaventoso! Ha un potere che mi aiuta a superare le mie paure…

E. e suo figlio hanno frequentato diverse attività organizzate dal progetto: il gruppo genitorialità positiva, i laboratori genitori-figli e quelli ludico-espressivi.

Ci racconta la sua storia Maria Claudia, operatrice del progetto TenerAmente

E. ha 28 anni, è minuta, porta gli occhiali con una pesante montatura bordeaux, i capelli corti e lisci ed ha un sorriso timido ma una risata prorompente, che esplode quando meno te lo aspetti.
È la mamma di un bambino di 5 anni. Il suo compagno è un uomo di 43 anni, lavora molto e ha poco tempo da dedicare alla famiglia.
La famiglia non ha grandi problemi economici ed ha una rete famigliare piuttosto presente e di supporto, sebbene spesso i nonni esprimano difficoltà di gestione del bambino.
E. ha abbandonato la scuola dopo il liceo e le piacerebbe molto rimettersi a studiare ma “con un figlio, come si fa?”
Ho conosciuto E. perché suo figlio era coinvolto nei laboratori estivi: un bambino molto emotivo che esprimeva verbalmente il desiderio di non frequentare le attività, salvo poi divertirsi molto, manifestando però comportamenti oppositivi nei confronti delle regole e di chi le proponeva.
Da un colloquio con la mamma è emersa la richiesta implicita di supporto poiché anche a casa suo figlio appariva sprezzante delle regole e aggressivo con lei stessa. “Sembra sempre arrabbiato, non so come fare”.
Gli incontri svolti con genitori e bambini sono stati orientati verso attività mirate all’emersione e alla gestione delle emozioni, focalizzando molto l’attenzione su paura e rabbia (emozioni particolarmente intrusive per i bambini, come manifestato da genitori e figli).
Al termine degli incontri E. mi prende da parte e mi racconta di aver notato in suo figlio un comportamento più riflessivo, di aver sperimentato alcune delle tecniche che le abbiamo suggerito per l’espressione delle emozioni con efficacia. Sorride, si sente soddisfatta di sé stessa, mi dice di sentirsi molto più efficace negli interventi che fa con suo figlio.
Ad E. e a suo figlio saranno proposte ulteriori attività che consentano loro di vivere spazi di relazione sereni per sperimentare e rinnovare le proprie dinamiche relazionali. Non è un percorso che si chiuderà mai perché essere un genitore è un continuo work in progress. Ciò che noi possiamo è offrire un luogo accogliente in cui sentirsi liberi di esprimersi, discutere, progettare e sperimentare il genitore che si vorrebbe grazie ad un supporto esperto.

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