A Palermo la scienza non è teorica: sperimentarsi richiede coraggio
di stemlab
In occasione della formazione a cura del MUST svoltasi a Palermo il 7 e 8 novembre, docenti, educatori e operatori hanno avuto modo di toccare e sperimentarsi in alcune delle attività che si svilupperanno negli StemLab che si stanno progettando e che prenderanno avvio a marzo.
Dallo Scratch al Maki Maki, l’immersione nel mondo STEM, ha generato entusiasmo, curiosità, voglia di cambiamento nella routine scolastica e tante domande sul come connettere materie e strumenti, come valorizzare le competenze dei ragazzi ma anche quelle dei docenti che si interfacceranno con il progetto. Immaginarsi come destinatari dei futuri laboratori ha dato modo a tutti di modificare il proprio punto di vista ripensandosi per gli Stemlab come facilitatori e non come docenti o educatori con l’obiettivo di veicolare allo stesso tempo spinta artistica, creativa e tecnologica.
Una costante della due giorni è stata la voglia di conoscersi tra partner e di ascoltare la storicità che ogni realtà porta con se. Proprio in questa occasione ho avuto modo di conoscere uno dei fondatori di PALERMOSCIENZA, uno dei partner scientifici del progetto STEM*Lab, e approfondire la loro storia.
Carmelo Arena racconta con orgoglio e forza la realtà di PALERMOSCIENZA, un’associazione nata nel 2009 la cui prima esperienza risale al 2005, grazie alla sua figura, quella di Marcellina Profumo e di Elizabeth Parisi.
Se è vero che il primo amore non si scorda mai per Carmelo Arena il ricordo di quella prima sperimentazione fatta al Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo è ancora vivido e luminoso: “La prima volta è stata con le classi di III, IV e V superiore, che vedevamo sempre più distanti, spersi. Stavamo cercando una molla per motivarli, incuriosirli ed emozionarli. Cercavamo una modalità che prevedesse il fare per capire”. La prima attività strutturata fu il recupero della strumentazione antica presente nel liceo, il restauro di alcune parti (alcuni oggetti risalivano addirittura a fine 1800) e l’indagine sulle loro funzioni originali. L’interrogarsi sulla funzionalità di questi oggetti ha stimolato i docenti nel trovare un modo per dare ai ragazzi un ruolo attivo e centrale. “Con la scusa del recupero della strumentazione, è stato fatto un lavoro sulla memoria del territorio perché molti utensili erano stati realizzati proprio a Palermo nell’Officina Piazzi. Lavorando con i ragazzi e studiando, leggendo testi antichi si è riusciti a far funzionare alcuni strumenti collegandoli ai pc. Arena specifica che il lavoro sulla memoria è stato fondamentale per riconnettere ragazzi e, a cascata, le famiglie con la scuola e le materie scientifiche: “Questa prima esperienza ha permesso di mettere in chiaro quali fossero i bisogni delle classi: sperimentare, condurre loro stessi le attività, essere attivi durante le lezioni ma soprattutto protagonisti”.
Il passaggio da un approccio passivo ad uno attivo dei ragazzi è andato di pari passo con la necessità di traslare le materie scientifiche dall’astratto al concreto portando PALERMOSCIENZA a una grande scommessa: l’ideazione di una manifestazione scientifica che ogni anno coinvolge l’intera città.
Esperienza inSegna è il nome dell’evento che si ripete ogni anno coinvolgendo circa 80 realtà tra istituzioni scolastiche, INAF, CNR e INGV. Arena e Greco si occupano personalmente della curatela della manifestazione il cui zoccolo duro non può che essere l’exhibit dei ragazzi. L’esposizione scientifica interattiva coinvolge tutta la filiera formativa, dalle scuole dell’infanzia all’università, e mette in mostra i progetti che docenti e studenti co progettano e sviluppano durante l’anno. Una macchina che muove bimbi e ragazzi e che porta alla città conferenze, spettacoli teatrali, laboratori. Una manifestazione che in 40 ore di apertura fa 13.000 ingressi.
Valeria Greco prima di salutarmi mi specifica che Esperienza inSegna ogni anno coinvolge tutta la città lasciando un segno: “L’obiettivo è che l’esperienza lasci un segno e che in quelle giornate la manifestazione rappresenti un momento di incontro, scambio e formazione per bimbi, ragazzi e adulti.”
Chiara Puleo, Liberitutti scs
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