Genitori consapevoli si diventa

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Dopo la presentazione che si è tenuta l’8 aprile scorso, sono ufficialmente partiti i laboratori di supporto alla genitorialità del progetto SottoSopra, affidati alla cooperativa sociale Lilith.
Condotti da un’esperta e coordinati dall’antenna di progetto che opera nell’ambito socio-territoriale di riferimento, i laboratori sono liberamente rivolti alle famiglie di tutti gli studenti e sono orientati al sostegno alla genitorialità consapevole e positiva. Verranno condotti con metodologie attive che consentiranno di rafforzare ruoli, competenze e stili educativi. Per le famiglie, la scuola infatti rappresenta un punto di riferimento in quanto può offrire occasioni di incontro, confronto e di sostegno e, in particolare, può sollecitare nei genitori una preoccupazione responsabile verso i propri figli. L’obiettivo dei percorsi laboratoriali è invitare gli adulti a sintonizzarsi sui bisogni espressi e non espressi dei più piccoli, di saper accogliere la loro richiesta di attenzione anche quando non è esplicitamente formulata, imparare a intercettare eventuali segnali di disagio che possono talvolta nascondere situazioni di maltrattamento.

Ciascun laboratorio avrà una durata complessiva di 6 ore e sarà suddiviso in tre appuntamenti. Verranno coinvolte quattro istituti (due comprensivi e due secondarie di secondo grado) per ciascuno dei nove ambiti socio territoriali in cui è suddivisa la Basilicata, per un totale dunque di trentasei scuole in regione per due delle annualità di progetto. Le prime scuole in cui sono stati attivati i laboratori, al momento in modalità digitale per questioni logistiche dettate dall’emergenza epidemiologica, sono il liceo classico e il liceo artistico “E. Duni – C. Levi” di Matera. Il 12 aprile, sempre da remoto, sarà il turno dell’istituto comprensivo materano “Don Milani” e dell’istituto comprensivo “G. Racioppi” di Moliterno, nella Val d’Agri. Nel mese di maggio, stavolta in presenza, completerà il quadro delle scuole dell’ambito di Matera l’istituto comprensivo “Giovanni Pascoli”. Man mano partiranno le attività laboratoriali in tutti gli altri territori.

All’interno dei laboratori verrà favorito il confronto e suggeriti alcuni spunti di riflessione su ciò che blocca e ciò che favorisce la relazione educativa, incoraggiando i partecipanti a uno scambio esperienziale attraverso specifici interventi di accompagnamento.
“Essere attraversati da dubbi, raccontare i propri successi e interrogarsi sugli insuccessi ci permette di rafforzare i ruoli e le competenze educative”, sottolinea Katia Bellomo, presidente della cooperativa Lilith, assistente sociale, sociologa e mediatore familiare. “Il laboratorio diventa così uno spazio in cui accogliere i bisogni e le difficoltà genitoriali, offrire orientamento rispetto alla funzione e al senso dell’agire educativo, fornire informazioni sulla fase evolutiva del minore coinvolto, aiutando i genitori a sviluppare le competenze comunicative e relazionali per una responsabilità genitoriale sempre più positiva e consapevole”.

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