SME: FOCUS SUL LEGAME SCACCHI-GIOCOMOTRICITA’
di csen
STUDI AVVIATI NEL 2021 DALL’UNIVERSITA’ DI TORINO, RISULTATI A FINE APRILE Gioco, movimento, apprendimento. Sono i capisaldi dell’indagine avviata nei primi mesi del 2021 dall’Università di Torino su “SME – Scacchi Metafora Educativa”, l progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che coinvolge oltre diecimila minori dai 6 ai 14 anni, in rappresentanza di ben 14 regioni italiane.
L’ateneo piemontese, sfruttando un protocollo già in essere grazie alla decennale collaborazione con l’associazione scacchistica Alfiere Bianco, ha potuto valutare l’attività di gioco-motricità su scacchiera gigante osservando, tramite griglia di osservazione, ben 2000 giovani alunni frequentanti la 1° e 2° classe della scuola primaria.
“In tutto sono stati utilizzati ben 40mila strumenti di valutazione – spiega Alessandro Dominici, nuovo Responsabile Nazionale di SME e Presidente dell’associazione Alfiere Bianco – ogni bambino è stato osservato attraverso ben venti griglie di osservazione. Al mondo non esisteva, prima dell’avvento di SME, una ricerca con questi numeri”.
La scacchiera gigante, del resto, si sta diffondendo in tutto il mondo. E’ uno strumento all’avanguardia che sfrutta la naturale propensione dei bambini al gioco e al movimento, stimolando la loro curiosità e facendo interiorizzare, in maniera più intuitiva e pratica, le regole degli scacchi.
“E’ un mezzo di grande valore perché asseconda le fasi dello sviluppo del bambino – spiega il Dott. Davide Della Rina, collaboratore del Dipartimento di Filosofia e Scienza dell’Educazione dell’ Università di Torino e coordinatore operativo del progetto – con il suo utilizzo è possibile spiegare ai giovanissimi concetti a noi banali ma per loro piuttosto complessi. La lateralità, ad esempio, o magari la diagonale. Con la scacchiera gigante l’apprendimento è rapido e intuitivo”.
Accanto alla scacchiera, tante altre proposte, percorsi motori e giochi utili a stimolare la fascia 6,7,8 anni, quella coinvolta nell’indagine.
I primi risultati arriveranno tra circa due mesi. “Ci aspettiamo un miglioramento delle diverse capacità misurate attraverso gli indicatori della griglia di osservazione e anche una ricaduta nel rendimento scolastico – aggiunge Della Rina, braccio operativo del referente scientifico dell’indagine, il Professor Roberto Trinchero – la soddisfazione di porre in essere un attività piacevole può decisamente fare la differenza in questa fascia d’età”.
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