IL NATALE AL CEP: un grande pranzo in famiglia!

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Varcate le soglie del 2020 siamo ancora nel pieno delle vacanze. Per molti questa lunga parentesi natalizia è un’occasione per ricongiungersi con i familiari e trascorrere insieme piacevoli giornate in compagnia. Nel tempo di Natale si respira un’atmosfera differente rispetto al resto dell’anno, induce a mettere da parte le preoccupazioni quotidiane e ad avvicinarsi agli altri con uno sguardo più affettuoso. Molto spesso però questi momenti di grande felicità sono intaccati dall’ ansia consumistica della “corsa al regalo” ed anche l’occasione per festeggiare insieme e fermarsi dalla routine diventa un espediente, soprattutto per i giovani, per stordirsi o lasciarsi andare sul divano di casa. Il Natale è molto atteso, ma può diventare un periodo molto triste per le persone che non hanno la fortuna di passarlo con la propria famiglia, per i tanti anziani e le persone che vivono da sole. In questo tempo il progetto GIVE TEENS A CHANCE, finanziato dall’Impresa sociale “Con i Bambini”, non ha ridotto le proprie attività ma ha voluto cogliere l’opportunità di raccogliere le tante anime che abitano il  quartiere del CEP. I numerosi legami di amicizia costruiti dalla Comunità di Sant’Egidio in questi anni grazie alla Scuola della Pace ed il coinvolgimento di molti ragazzi con l’aiuto del progetto hanno permesso di organizzare la seconda edizione del Pranzo di Natale, nei locali della scuola Aldo Moro, a poche fermate d’autobus dalla stazione di Voltri. Una grande festa in famiglia per non lasciare solo nessuno. Si celebra la bellezza di ritrovarsi insieme, cristiani e musulmani, grandi e piccoli, in un quartiere spesso segnato dalle difficoltà ma che in questo giorno mostra il suo volto luminoso. Nella sala addobbata hanno preso posto ai tavoli 150 persone. Molte famiglie hanno voluto invitare al pranzo i vicini di casa anziani, le persone sole che conoscevano: è un passo importante per la ricostruzione del tessuto sociale sfilacciato di un quartiere che sente il peso della mancanza di momenti aggregativi e dove l’incastellamento ed il sospetto alimentano la paura.

Immersi nel clima di festa del giorno di Natale si può leggere la gioia di sentirsi parte di una grande famiglia e il desiderio di costruire veri legami di prossimità ed amicizia. Allora è possibile guardare al futuro della periferia con rinnovato ottimismo, a partire dai ragazzi!

 

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