Laboratorio di Manipolazione ed Espressione, scuola elementare 2022-2023

di

Figura esperta Sonia Catalogna

Il Laboratorio di manipolazione ed espressione si è tenuto presso l’IC Via N. M. Nicolai – Scuola primaria statale Podere Rosa

Il laboratorio di manipolazione

è stato gestito da Sonia Catalogna, pittrice, life coach umanista, scenografa e professoressa nello stesso istituto ma nel plesso Tino Buazzelli presso la scuola secondaria. Il laboratorio si è svolto nella classe di quinta elementare (5c) – con 20 studenti – nel Plesso Podere Rosa. Per un totale di 10 incontri in orario scolastico, una volta a settimana o il martedì o il giovedì – alternati in modo da far partecipare più maestre – il laboratorio si è svolto tra inizio gennaio e primi di marzo.

Come primo incontro conoscitivo del gruppo classe, Sonia ha individuato delle attività artistiche che permettessero di creare sinergie ed affiatamento tra i bambini. Ha poi sviluppato il laboratorio prendendo spunto da Heirvè Tullet – come la “silhouette delle mani ed il prato fiorito” – Bruno Munari e altri artisti, in modo tale da integrare il tutto con la pittura, con la carta, con il ritaglio, con la scultura, col das, affinché si potessero affinare varie tecniche. All’inizio sono stati fatti dei lavori con le mani, ma vi è stato dietro anche un ulteriore impegno di scoperta e conoscenza, tra lei e i ragazzi. Con un progetto di due mesi c’era il bisogno di trovare il modo di fare gruppo e di rendere inclusiva l’attività. Per ogni incontro ha creato un laboratorio artistico inclusivo che permettesse ai bambini di sperimentare tecniche pittoriche – dalla tempera all’acquerello – e manuali – dal collage, al mosaico, alla scultura.

Man mano che gli incontri si svolgevano, Sonia Catalogna ha avuto modo di conoscere meglio ogni alunno andando a lavorare sul loro potenziale, cogliendo anche le occasioni di scoramento per superare il momento di difficoltà. Così gli alunni hanno scoperto nel corso degli incontri come l’arte possa rivelarsi un mezzo attraverso cui potersi esprimere, imparare e anche divertirsi. Durante il percorso è stato significativo notare come alcuni di loro che non avevano molto fiducia in sé stessi, si sono messi in gioco, per poi piano piano sviluppare entusiasmo, gioia e stima di sè.

Gli alunni

“Da parte dei ragazzi c’è stato grande coinvolgimento. Hanno sempre voluto fare il laboratorio senza mai lamentarsi e migliorando molto nell’applicazione come anche nella volontà di creare qualcosa. Ci sono stati bambini che avevano bisogno di manifestare sé stessi, altri che avevano ulteriori necessità. A mano a mano si sono equilibrati e livellati in base al loro benessere. Chi era apprensivo si è calmato, chi non credeva tanto in sé stesso si è divertito e lasciato andare, e così via”. Sonia ha potuto constatare, quindi, che tutti i bambini hanno fatto un passo avanti, testimoniando di aver visto “dei fiori sbocciare, ognuno con le proprie peculiarità per dare il meglio di sé”.

Sarebbe importante dare una certa continuità al progetto in corso “perché l’arte, quello che facciamo nel laboratorio di manipolazione – anche se io lo chiamo laboratorio espressivo –, credo sia un linguaggio importante. C’è chi è timido e non riesce a parlare, chi ha difficoltà ed è dislessico, c’è il bambino disgrafico, ma tutti loro, attraverso questa forma artistica, hanno trovato un canale per poter comunicare e per sentirsi fieri e forti di sé”.

Un esempio di giornata tipo nel laboratorio è stata la creazione di un mosaico con colori caldi e freddi per fare un omaggio a Matisse. Dopo aver fatto vedere loro i lavori dell’artista francese, ma anche il Park Guell (a cui il mosaico si ispirava), e dato loro i ritagli di animali, hanno creato delle composizioni. Il laboratorio non si è limitato soltanto alla manipolazione, come può suggerire il nome, ma è stato una vera e propria forma di arteterapia per far esprimere i ragazzi.

In sintesi

Nella classe vi erano bambini stranieri, bambini con difficoltà di apprendimento, bambini provenienti da famiglie più svantaggiate economicamente. Per Sonia, il laboratorio e l’arte che hanno prodotto ha unito tutti. È stato un avvicinamento alla scuola e una grande opportunità per dedicare quei pomeriggi non alla strada o al cellulare ma allo stare con gli altri e a usare strumenti per creare qualcosa fatto da loro stessi.

Non vi è stata nessuna criticità. Il rapporto con le maestre è stato caratterizzato, anche in questo caso, da una piena sintonia. Tutti i lavori svolti sono stati appesi nella classe. Per migliorare, potrebbe essere utile allungare ulteriormente il laboratorio, in modo da fare almeno 15 incontri in 3 mesi pieni. Un altro punto interessante su cui lavorare potrebbe essere l’organizzazione di un incontro, anche di un quarto d’ora, con i genitori. Tale evento permetterebbe alle famiglie di conoscere l’esperto e il percorso del laboratorio.

Risultati

I laboratori del progetto Scuola di tutti scuola per tutti hanno soddisfatto appieno le aspettative. Per la referente del progetto e coordinatrice nell’istituto Gabriella Ballette, “le insegnanti sono state estremamente soddisfatte perché gli obiettivi raggiunti dal laboratorio hanno corrisposto in pieno alle aspettative e si sono inseriti bene all’interno del percorso curriculare. Svolgendosi in orario scolastico hanno potuto lavorare insieme esperto e insegnante. Questo ha fatto sì che ci fosse una sinergia. Quindi è andata molto bene, oltre le aspettative, tanto da chiedere di proseguire, sempre con queste modalità”.

In questo modo i laboratori sono strutturati come un ampliamento dell’offerta formativa all’interno del curriculum. Rispetto agli obiettivi posti inizialmente, vi è stato un impatto positivo anche nella motivazione. Gli alunni, così come i docenti, vorrebbero continuare a far parte del progetto. Nel territorio, questo, si è rivelato come una possibilità che non c’era e la scuola l’ha accolta bene.

Gli argomenti proposti in questi laboratori sono stati estremamente interessanti e funzionali. Per quello di arte e manipolazione è stato facile fare presa sui bambini, ma anche quello sulle basi della grafica si è presentato come un input che sicuramente mancava in ambito curriculare. I ragazzi oggi lo apprezzano. La tecnologia, la possibilità di utilizzare varie tecniche, creare delle cose anche attraverso il digitale, non può che appassionarli.

 

Bando NON UNO DI MENO finanziato dalla REGIONE LAZIO e da CON I BAMBINI
Progetto SCUOLA DI TUTTI SCUOLA PER TUTTI
per l’ambito di intervento ROMA SAN BASILIO, presentato da:

GLI AMICI DI ROBERTO ODV
APEIRON CENTRO PER LA RICERCA PSICOANALITICA
ASSOCIAZIONE SOLARIS ONLUS
TININISKA ITALIA ONLUS
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale

Il progetto si proponeva di favorire e rafforzare il senso di appartenenza degli studenti alla comunità, agevolare la comunicazione, lo scambio e la condivisione tra studenti, genitori e docenti, sostenere i ragazzi e le famiglie di San Basilio nel prevenire la povertà educativa, combattere la dispersione scolastica e supportare gli studenti con DSA.

Per raggiungere questi obiettivi il progetto ha realizzato diverse attività: incontri laboratoriali sia curriculari che extra-curriculari rivolti agli studenti e strutturati intorno a contenuti molteplici e interessanti, attività di doposcuola, corsi di italiano per stranieri, supporto agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento, sportelli di orientamento a un corretto metodo di studio, sportelli di ascolto e sostegno per i genitori, laboratori per le famiglie e orientamenti narrativi.

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