Le scuole per la comunità. Parte Scholé al quartiere Arcella di Padova

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Nasce per contrastare la povertà educativa nel quartiere Arcella di Padova: Scholé progetto quadriennale finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha debuttato ieri, con la conferenza stampa di presentazione presos l’Istituto Valle di Padova. L’obiettivo di Scholé è quello di trasformare due scuole – gli Istituti Valle e Briosco – in “community school”, aprendo le porte di questa scuole al quartiere oltre l’orario della didattica e rendendoli centri di trasformazione dell’Arcella.

Si tratta di un vero e proprio cambiamento di visione dell’istituzione scolastica: una scuola aperta in orari extrascolastici, che diventa un centro educativo del territorio e un punto di riferimento per le iniziative sociali.

Che cosa faremo in questo quattro anni

Sono previste azioni per agganciare e creare relazioni con i ragazzi più distanti dall’istituzione scolastica, combattendo drop-out, situazioni di violenza giovanile e disagio, aumentando la sicurezza percepita e riqualificando aree urbane del quartiere.

Laboratri di teatro, di street art, di stampa 3D, di fotografie… sono decine le occasioni che Scholé propone di aggregazione e di sollecitazione della curiosità intellettuale dei ragazzi  E poi incontri di supporto per i genitori e gli insegnanti, percorsi di peer education, laboratori di rigenerazione urbana del quartiere. E nascerà anche una redazione composta da ragazzi per seguire le azioni del progetto e attivare inchieste nel quartiere.

L’Arcella

Il quartiere dove agirà Scholé è caratterizzato da una forte differenziazione sociale con una percentuale di cittadini stranieri ben al di sopra della media comunale (23,8%) e che costituisce un terzo dell’intera popolazione straniera residente in città e una presenza di vuoti urbani o spazi pubblici inutilizzati. L’Arcella è comunque un quartiere relativamente giovane: nel Comune ha il tasso di natalità più alto (8,38% rispetto a 7,15% di media) e di mortalità più basso (9,29% rispetto al 12,09%).

I giovani che possono aderiscono ad iniziative sportive (in quartiere vi sono alcune società sportive di calcio, pallavolo, pallacanestro, ecc.), altri ragazzi rimangono in casa o in quartiere in piccoli gruppi e talvolta sono oggetto di aggancio da parte di spacciatori. In altri casi sono semplicemente collocati in alcuni piccoli parchi del quartiere o in strade poco frequentate.

Lo spaccio di droga rappresenta uno degli elementi di maggior preoccupazione per le famiglie: vi sono alcuni luoghi di forte spaccio (alcuni parchi, e vie) dove spesso avvengono interventi massicci da parte delle forze dell’ordine.

Le scuole rilevano inoltre una forte riduzione della frequenza dei ragazzi stranieri nel passaggio dalle scuole secondarie di 1^grado (20% sul totale iscritti) a quelle di 2^grado (9%). Questi dati sono sintomatici di una dispersione scolastica originata da condizioni di diseguaglianza sociale.

In particolare in Arcella le origini migranti e lo status socio-economico di molte famiglie incidono particolarmente sulle possibilità dei figli di fruire di stimoli ricreativi e culturali.

La Scuola al centro

La Scuola nel progetto avrà un ruolo fondamentale, diventando polo di aggregazione attraverso la messa a disposizione di spazi, docente specializzato e know how.

Secondo il Community school model che il progetto intende adottare, l’istituzione scolastica viene posta al centro della vita di comunità del quartiere e diventa protagonista di un processo di cambiamento.

Gli Istituti “G. Valle” (scuola secondaria di 2^grado – circa 600 alunni) e “A. Briosco” (scuola secondaria di 1^grado – circa 230 alunni), localizzate nel cuore dell’area dell’Arcella saranno il cuore del progetto Scholé. Entrambi gli istituti fanno parte del progetto “Grande Scuola Arcella” dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Padova, che li mette in rete con tutte le altre scuole del territorio e potranno essere promotrici ed esempio di un modello innovativo anche per le altre scuole del quartiere.

Sarà esteso l’orario di apertura delle scuole e consentito l’accesso a ragazzi e famiglie del territorio (non necessariamente quindi solo gli studenti iscritti agli istituti scolastici): queste saranno una precondizione per la realizzazione delle azioni.

Le azioni infatti saranno realizzate perlopiù all’interno delle scuole.

Accoglie – trasforma – genera bellezza: su questi 3 principi si incardinano tutte le azioni proposte da Scholé.

Una scuola che accoglie è una scuola che da un lato attrae i ragazzi, attraverso l’innovatività delle iniziative che propone, dall’altro li raggiunge e li coinvolge. Per questo azioni come l’educativa di strada promuoveranno l’inserimento di ragazzi del territorio all’interno dei laboratori e delle altre iniziative promosse nelle scuole.

Una scuola che trasforma è una scuola che mette i ragazzi nelle condizioni di poter attivare processi di rigenerazione, offrendo la possibilità di rielaborare contenuti attraverso nuovi strumenti. Le scuole integreranno le attrezzature già presenti attraverso risorse dedicate del progetto Scholé e le renderanno disponibili ai minori del territorio. Le scuole saranno inoltre punto di riferimento per azioni di supporto psicologico e di mediazione sociale. Tutto ciò favorirà anche un cambiamento nella percezione dell’istituzione scolastica da parte dei minori e delle famiglie del quartiere, diventando così luogo di incontro, un centro in cui ritrovarsi.

Una scuola che genera bellezza è una scuola in cui tutte le attività svolte hanno risonanza nella comunità territoriale, coinvolgendola e trasformandola. Azioni come il lavoro in rete, la comunicazione 2.0 e la rigenerazione urbana, promosse a partire dalla scuola, favoriranno sia nuove collaborazioni nella comunità che delle trasformazioni strutturali di alcune aree del quartiere percepite come meno sicure e più in situazione di degrado.

I partner del progetto Scholé

COSEP ha esperienza di educativa di strada, lavoro in rete e nella comunità, come anche nel coordinamento di progetti complessi. Il CSV rappresenta quel collegamento fondamentale con il mondo dell’associazionismo. Equality e Cooperativa il Sestante hanno particolari competenze su temi legati al sostegno di gruppi e di singoli ragazzi, oltre che le famiglie del territorio e il supporto ai giovani. Si tratta di associazioni molto radicate nel quartiere, che da anni svolgono diverse iniziative nelle scuole. TechStation risulta invece particolarmente competente sul versante tecnologico, con laboratori digitali, con un taglio particolarmente incline alla partecipazione attiva dei giovani. Domna e TerraCrea hanno esperienza e competenza rispettivamente in laboratori di street-art e nei laboratori di teatro. Il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Padova coinvolge professionisti specializzati sui temi educativi, sullo sviluppo e la socializzazione dei minori. Il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova curerà la valutazione dell’impatto delle azioni del progetto tra i destinatari. L’amministrazione comunale ha un ruolo importante nel quartiere, poiché sostiene diversi gruppi territoriali che da alcuni anni cercano di animare il territorio, rappresenta una cerniera fondamentale per favorire interventi di riqualificazione urbana. Protagoniste inoltre le due scuole, gli Istituti Valle e Briosco, che del progetto sono il vero cuore pulsante.

Riferimenti per la stampa:

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