E-ducazione ai tempi di internet: la sfida di S.C.AT.T.I. per crescere cittadini digitali

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“L’accesso ad Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale” (Dichiarazione dei Diritti in Internet, approvata dalla Commissione e pubblicata il 28 luglio 2015). Attraverso percorsi formativi ad-hoc e l’attivazione della peer education il progetto S.C.AT.T.I. promuove e tutela tale diritto.

L’accesso al mondo online inizia sempre prima, tra i 6 ed i 9 anni, ed i media digitali esercitano un’innegabile e potente influenza nella vita dei più giovani, condizionando fortemente la gestione del tempo libero, del divertimento e delle relazioni interpersonali. Attraverso i media, ragazzi e ragazze hanno kecominciato, probabilmente per la prima volta nella storia, a personalizzare l’uso di strumenti nati per gli adulti e a prendersi spazi inizialmente non destinati a loro, modificandoli e vivendoli al di fuori della supervisione degli adulti. Le nuove forme di relazione che si sono sviluppate hanno caratteristiche specifiche e presentano risvolti educativi non trascurabili.

Accedere a internet è un diritto fondamentale di ogni persona. Ma tale diritto non si traduce automaticamente nella capacità di saper utilizzare le tecnologie digitali con le necessarie competenze. Essere sempre connessi, con ogni tipologia di device, espone a rischi di cui siamo spesso poco consapevoli. La competenza digitale equivale, per importanza, al saper leggere e scrivere e tra gli obiettivi formativi individuati come prioritari nella scuola italiana vi è proprio lo sviluppo di tali competenze.

In questo scenario che ruolo gioca la famiglia? Quale tipo di supporto serve alla scuola per raggiungere questo obiettivo? Come possiamo accompagnare ragazzi e ragazze, nell’abitare quel confine tra online e vita reale, sempre più difficile da tracciare e delineare?

Queste sono alcune delle domande a cui si cerca di dare risposta attraverso l’implementazione del progetto S.C.A.T.T.I. Lo faremo coinvolgendo ragazzi e ragazze di tutte le scuole aderenti in percorsi di Peer Education e organizzando momenti formativi ad-hoc con tutti gli attori della Comunità Educante.

Attraverso l’attuazione di processi partecipativi, in linea con quanto enunciato all’Art. 12 della CRC[1] (Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza1), ragazzi e ragazze saranno protagonisti di un percorso che li vedrà progettare e realizzare attività di sensibilizzazione tematiche, rivolte a coetanei, in ottica Peer. Gli adulti, genitori e docenti, avranno invece occasione di ampliare le loro conoscenze in merito alle tecnologie digitali ma soprattutto potranno riflettere, in linea con i principi dell’educazione positiva, sulle ricadute educative e relazionali insite nel rapporto con i nuovi media:

  • dinamiche emotive, affettive e relazionali;
  • dinamiche cognitive (conoscenze e competenze);
  • dinamiche valoriali e civiche e sviluppo del senso di cittadinanza.

Il ruolo educativo degli adulti risulta fondamentale perché le tecnologie sono a tal punto entrate nella nostra vita e in quella dei nostri figli, che famiglia, scuola e agenzie educative primarie non possono esimersi dallo svolgere la loro fondamentale azione educativa verso una piena cittadinanza che si gioca anche online.

[1] “Hai diritto a esprimere la tua opinione su tutte le questioni che ti riguardano. La tua opinione deve essere ascoltata e presa in seria considerazione”. Versione semplificata dell’Art. 12, afferente al “Principio di Partecipazione”, uno dei 4 principi fondamentali della CRC.

Articolo a cura di  E.D.I.  – Educazione ai Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza

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