I ragazzi protagonisti del cambiamento con i Laboratori di Progettazione Partecipata

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© Francesca Leonardi per Save the Children Italia

“Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono” scrive J.K. Rowling, con S.C.AT.T.I. proveremo ad andare oltre l’immaginazione e a realizzare il cambiamento.

I Laboratori di Progettazione Partecipata, che saranno realizzati nei 4 territori di progetto nell’arco di tre anni scolastici, sono una delle attività per cui Save the Children garantisce la supervisione metodologica. Da diverso tempo, infatti, Save the Children porta avanti attività di contrasto alla dispersione scolastica stimolando e motivando la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, anche in collaborazione con la Cooperativa E.D.I. Partecipare alla vita della classe e della propria scuola e contribuire al cambiamento per renderla più vicina all’idea che si ha di essa, permette, infatti, di stimolare il senso di appartenenza e il legame con l’Istituzione scolastica.

L’attività consiste nella creazione di Laboratori in cui rappresentanti degli studenti, scelti dalle diverse classi, riflettono insieme sulle problematiche della scuola e su come risolverle, facendo proposte concrete che saranno riportate e condivise con i compagni, in momenti di raccordo, e che saranno presentate ai Dirigenti Scolastici per essere poi realizzate. I ragazzi e le ragazze, quindi, diventano protagonisti del cambiamento e possono vederlo compiersi, grazie al loro impegno e alla collaborazione della sponda adulta (docenti, dirigenti scolastici, educatori e famiglie).

Il modo migliore per comprendere il senso della partecipazione e gli aspetti che un processo come quello dei Laboratori di Progettazione Partecipata alimenta e rafforza è sicuramente leggere i resoconti delle educatrici e degli educatori che realizzano questa attività e sentire i loro racconti su quello che succede in classe.

Si può, così, entrare in contatto con storie di ragazzi e ragazze che pur avendo partecipato talvolta passivamente o con difficoltà alla vita della classe hanno chiarissimo cosa potrebbe aiutarli a vivere meglio in quel contesto. Si può così sentire raccontare di P. che si è candidato per far parte del Laboratorio di Progettazione Partecipata come rappresentante della sua classe perché vuole che a scuola ci sia un giardino ed è disposto ad occuparsene, a partire dalla pianificazione e dall’individuazione di tutti gli strumenti necessari. O si può leggere “È stato bello vederli fare a gara per chi individuava più criticità o per chi riusciva a indovinare da chi dipendeva la soluzione” e ancora “chiedendo ai ragazzi se volessero condividere con la classe un momento in cui si sono sentiti ascoltati, alcuni hanno risposto: ADESSO, dichiarando esplicitamente che si sentivano DENTRO un processo di partecipazione.”

Vedremo i primi frutti di questo percorso al termine dell’anno scolastico 2018/2019, aspettiamo con fiducia e curiosità di conoscere i cambiamenti promossi dai ragazzi e dalle ragazze. Tanti anni fa, in una scuola di Napoli, un bambino coinvolto nei nostri progetti di contrasto alla dispersione scolastica ci disse: “Una scuola in cui mi sento protagonista è una scuola da cui non voglio allontanarmi”. È  questo l’augurio che facciamo a tutti gli studenti e le studentesse di S.C.AT.T.I.!

 

Articolo a cura di Alessia Romeo, Save the Children Italia

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