Il Rione Sanità – contesto

L’area amministrativa del progetto coincide con la IIIª Municipalità di Napoli (formata dai quartieri Stella e San Carlo), una delle zone cittadine più popolose (oltre 100.000 ab.) e densamente abitate (10.000 ab/kmq), con picchi elevatissimi (16.000 ab/kmq) nel solo quartiere Stella, dove vi è storicamente  un’alta concentrazione di famiglie vulnerabili caratterizzate da difficoltà economiche, coinvolgimento in attività illegali, scarsa partecipazione al mercato del lavoro.

Disoccupazione e lavoro sommerso colpiscono in particolare le donne, con un’alta percentuale di madri inoccupate (circa il 66%).

Un’altra peculiarità del territorio è l’elevato n° di giovani 0-20 anni (oltre 24.000, il 23% della popolazione municipale), molti dei quali in conclamata condizione di povertà educativa e a forte rischio di dispersione scolastica (con punte di insuccesso formativo superiori al 30%).

Va segnalato poi che negli ultimi anni il  territorio è soggetto, anche in virtù dei bassi costi di affitto delle abitazioni (spesso piccoli terranei fatiscenti) ad una forte pressione migratoria; gli stranieri regolari rappresentano circa il 13% del totale cittadino, dato peraltro sottostimato se si considerano quelli sprovvisti di permesso di soggiorno; le principali nazionalità sono srilankese (40%), ucraina (17%) e rumena (6%), con un’alta presenza di giovani e di minori non accompagnati.

Il Rione Sanità attraversa, fisicamente e simbolicamente, l’intero territorio municipale estendendosi in particolare nel quartiere Stella e ramificandosi in una miriade di sotto quartieri (Miracoli, Vergini, Fontanelle, Cavaiole) dai confini territoriali incerti ma con un forte sentimento informale, in particolare tra gli adolescenti, di autodefinizione comunitaria in opposizione ad altre zone della città.

Il progetto si confronta con le criticità complesse di un contesto multidimensionale e in particolare con alcune sfide socio-educative che interessano le nuove generazioni che si affacciano all’età adulta.

I tassi cittadini di fuoriuscita precoce dal sistema formativo (27,6%) e di inoccupazione giovanile dei c.d. NEET (42%), testimoniano un’incapacità generale del sistema nel supportare una parte consistente di popolazione, soprattutto nelle aree, come la Sanità, dove i fenomeni di marginalità conducono ancora molti minori ad entrare nei circuiti della criminalità organizzata.

L’ambizione del progetto è di unire il mondo del privato sociale con quello del lavoro e delle istituzioni pubbliche, proponendo attività innovative e integrate ma anche valorizzando la rete di servizi già esistenti: i partner collaborano infatti attivamente con altre realtà presenti nella Municipalità, scuole (IC Russo-Montale e Volino-Croce, IS Colosimo), centri aggregativi (Oasi, Tutticolori, Pegaso), servizi pubblici comunali (Servizio Sociale, Polo Famiglie, Ludoteca cittadina, Ufficio Infanzia e adolescenza) e favoriranno una fruizione globale di tale offerta in una logica allargata di circolarità.

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