“Rob.in”, questionari ai ragazzi di Taranto per conoscerli meglio: tra sogni e aspettative

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«Da una considerazione generale delle risposte fornite attraverso i questionari, va rilevata una tendenza individuale a sopravvalutarsi e a “coprire” tramite informazioni fuorvianti, spesso artefatte con ingenuità, una percezione sostanzialmente negativa del proprio modo di condurre la vita e una conseguente bassa autostima. E su questo occorrerà lavorare». Si conclude così la relazione sui questionari osservativi destinati agli alunni che dal mese di novembre partecipano alle attività laboratoriali avviate dall’Associazione Europa Solidale di Taranto nell’ambito del progetto “Rob.in – Robotica educativa inclusiva per minori con Bisogni Educativi Speciali”, l’iniziativa selezionata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha l’obiettivo di implementare una rete regionale di Laboratori sociali in forma di FabLab composta da enti del terzo settore, enti locali, enti ecclesiastici, aziende, scuole, centri di ricerca.

Tutti i giorni – dalle ore 15.30 alle 18.30 – negli spazi del Centro  “La mediana” si svolge infatti l’attività laboratoriale che impegna i ragazzi a rischio di abbandono scolastico precoce o in dispersione scolastica, in particolare minori con BES (Bisogni Educativi Speciali). I laboratori stanno coinvolgendo bambini della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado provenienti da vari istituti della città di Taranto. Nell’ambito del Laboratorio scolasticoorientamento allo studio ed orientamento al lavoro, dunque, la collaborazione tra i referenti dell’Orientamento allo Studio e al Lavoro, il responsabile del supporto scolastico e gli educatori del Centro Educativo diurno, ha fatto sì che venisse programmata dal mese di novembre a quello di gennaio l’utilizzo di schede di rilevazione osservative strutturate volte ad analizzare tre principali ambiti di osservazione: Supporto emotivo, Organizzazione del gruppo e Supporto all’apprendimento. «Considerata la situazione di partenza non solo relativa alle competenze ma anche alla condizione socio-culturale delle famiglie di provenienza e al territorio di appartenenza, – è scritto nella relazione – l’obiettivo primario è stato quello di supportare pienamente lo sviluppo dei bambini/ragazzi provando a cercare di: accrescere la comprensione, favorire il miglioramento personale e l’impegno, aiutarli a non desistere ma a provare nuove strategie».

Conoscere i ragazzi, i loro interessi, le loro ambizioni, i loro giochi. Andare a fondo anche nelle loro problematiche, nelle loro difficoltà, nelle paure che magari si portano dietro e che fanno fatica ad esternare. Non a caso, sono questi gli elementi che stanno alla base del rapporto di fiducia che si vuole creare tra educatore e studente. «Per far questo si è deciso di privilegiare, laddove possibile, le attività individualizzate, offrendo al bambino/a e al ragazzo/a un feedback personale, che riconosca e renda espliciti i suoi sforzi, aiutandoli a prendere maggiore consapevolezza dei propri processi di pensiero e di apprendimento, invitandoli a spiegare il proprio ragionamento; sostenendoli nel pervenire alla risposta corretta fornendo dei chiarimenti o ponendo delle domande d’approfondimento».

Di conseguenza, nel periodo novembre/gennaio sono state utilizzate delle schede osservative tratte dal testo “Progetto orientamento” di Paolo Aziani – Maria Rosa Del Buono edito da Marietti scuola. Il fascicolo “Identikit dello studente” si articolava nei seguenti moduli: Io e gli altri; Intelligenza e capacità di apprendimento; Interessi, giochi e passatempi. Tante le risposte date dai ragazzi che invitano ad ulteriori approfondimenti e riflessioni. Alla domanda sulla scelta degli aggettivi più adatti a descrivere il tuo aspetto, nella totalità dei casi uno degli aggettivi scelti è forte, seguito da alta/o (11 casi su 19), magra/o, bella/o, graziosa/o, seducente (8 casi su 19), in un solo caso la scelta ha compreso l’aggettivo debole. Sul giudizio dei tuoi genitori sul tuo aspetto fisico, risulta essere ottimo per entrambi i genitori in 12 casi su 19. Ma sono stati tanti e svariati i temi toccati con i questionari somministrati ai ragazzi. La sfida è quella di prendere in cura ciascun bambino, con la sua storia, le sue esigenze, le sue particolarità, i suoi talenti da scoprire. Le risposte rilasciate nei questionari in questa fase del progetto “Robin” sono un tassello importante per conoscerli meglio e approcciarsi a loro per creare relazione e fiducia.

La rete del progetto “Rob.in – Robotica educativa inclusiva per minori con Bisogni Educativi Speciali”è composta da ESCOOP – European Social Cooperative – Cooperativa Sociale Europea – sce (ente capofila del progetto); Associazione Europea Solidale ONLUS; Cantieri di innovazione sociale impresa sociale Società cooperativa sociale; ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; I.C. “Melchionda-De Bonis” di San Giovanni Rotondo; I.P.S. “Cabrini” di Taranto; I.C. “Don Bosco Battisti” di Cerignola; Iress Soc. Coop.; Naps Lab srls, Comune di Cerignola. Per quanto riguarda Taranto, il progetto così come è stato articolato è curato dalla professoressa Maria Giovanna Russo, responsabile dell’Orientamento allo studio e dalla dottoressa Francesca Capparelli, responsabile dell’Orientamento al lavoro. Le attività  sono programmate in collaborazione con il team dello sportello scolastico (Lucia LongoAnna Maria NettiLuca Marzano) in base ai bisogni formativi dei diversi bambini e alla possibilità di collaborare con esperti esterni.

Scarica la Relazione Questionari Alunni

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