Ri-Belli e la Commedia dell’Arte

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Foto di Donald Tong da Pexels

Fabio Guastella, Abaco il Teatro Conta, che realizza il laboratorio teatrale di Ri-Belli in collaborazione con I Tetti Colorati Onlus, ci racconta il nuovo appuntamento con l’iniziativa. Al centro la Commedia dell’Arte.

“Nei primi 30 minuti, inizialmente, abbiamo ripassato le regole della dizione, con la pronuncia corretta delle sette vocali.

I ragazzi iniziano ad entrare sempre di più in questa materia, così difficile e necessaria, e percepire al meglio la differenza fra vocali aperte e chiuse.

Poi abbiamo effettuato una serie di esercizi di articolazione, utili per parlare bene davanti a un pubblico; si tratta di attività che servono per evitare di “inciampare”, quando si parla davanti ad un’utenza di qualsiasi genere, allenando i muscoli facciali per articolare bene la nostra bocca quando si parla.

Subito dopo abbiamo iniziato lo studiato della Commedia dell’Arte. Una vera e propria miniera d’oro di spunti, da cui hanno attinto i più grandi attori italiani.

Abbiamo osservato le diverse figure che compongono la Commedia dell’Arte, quali “i servitori”, (ad esempio Pulcinella e Arlecchino), gli innamorati, e poi figure classiche come Balanzone e Pantalone.

Abbiamo visto, in particolare, le loro posizioni con il corpo, come si muovono e come gesticolano.

Si tratta di uno studio che solitamente si fa con la maschera; nella commedia dell’arte, infatti, il corpo comunica molto più delle parole e del viso.

Nei prossimi incontri lavoreremo con le maschere, perchè è molto utile ai ragazzi; se il corpo si muove bene, infatti, comunica bene.

Poi abbiamo realizzato una piccola gag dei due servitori, molto carina e comica, per rendere pratico l’approccio ad una materia che, come vedremo prossimamente, è molto più complessa, ma che non molleremo per diversi incontri, in quanto utilissima e ricca di nozioni importanti per un approccio ottimale al palcoscenico”.

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