Sessualità, per amare e sentirsi amati

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Delizia Di Stefano, "Ri-Belli per volersi bene"

Dal 16 aprile al via il laboratorio “Ri-Belli per volersi bene”, percorso di educazione all’affettività e alla sessualità rivolto agli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

A collaborare all’iniziativa, la dott.ssa Delizia Di Stefano. Psicologa dell’età evolutiva, Delizia è specializzanda in psicoterapia della Gelstat, il suo ambito privilegiato di intervento è il sostegno alla coppia, alla famiglia e alle nuove generazioni.

Dal 2010 al 2018, ha diretto il Consultorio Familiare di Ispirazione Cristiana dell’Associazione Lauretana, affrontando tutto ciò che riguarda la consulenza, il sostegno, l’orientamento e la prevenzione del disagio familiare.

L’attenzione del Consultorio nei confronti degli adolescenti, peraltro, nasce nel 2006, raccogliendo il “mal di vivere” legato all’età e realizzando lo “Spazio Ascolto Giovani”, anche nelle scuole, per attivare un “luogo” in cui condividere i vissuti e le criticità esistenziali affrontate dagli adolescenti e legate alla crescita.

Dott.ssa Di Stefano, cosa prevede il progetto Ri-Belli per volersi bene?

Si tratta di un’azione che vuole offrire uno spazio dove gli adolescenti si possono esprimere con impressioni e sentimenti “liberi”, comunicando tutto ciò che provano, quindi, durante le varie fasi della loro crescita e riflettendo sul significato e sul valore della sessualità maschile e femminile iscritta nel loro corpo.

L’obiettivo primario del progetto è quindi quello di aumentare la consapevolezza delle varie dimensioni di sè, dei cambiamenti fisici, psichici e cognitivi, correlati all’età e che riguardano proprio la conoscenza, da parte degli adolescenti, del loro corpo che cambia, imparando ad accettarlo nel rispetto di se stessi e degli altri.

Tutto ciò per veicolare una visione positiva della sessualità, intesa come comunicazione, relazione, accoglienza e accettazione di se e dell’altro.

Quanto è difficile, oggi, affrontare con gli adolescenti argomenti così importanti per la loro crescita, in presenza di una quantità enorme di stimoli esterni?

E’ sicuramente, lo comprendiamo, un tema difficile. Il progetto è molto ambizioso e vogliamo puntare in alto. Questo perchè è necessario far emergere ciò che alberga dentro il cuore dei ragazzi, ossia il desiderio profondo di felicità, di amare e di sentirsi amati. E ciò è possibile solo allargando l’orizzonte della sessualità, uscendo fuori dagli stereotipi culturali che spesso accompagnano il tema, ampliando lo sguardo dei ragazzi e facendo capire loro che sesso e sessualità non sono la stessa cosa.

E’ vero che i ragazzi sono spesso bersagliati da stimoli continui, però, nella mia esperienza di conduzione di laboratori sull’affettività nelle scuole o nei vari gruppi di Pastorale Giovanile, ho potuto constatare come le loro informazioni e conoscenze siano spesso scorrette, fuorvianti e fuorviate. E’ importante quindi che gli adulti siano al loro fianco, senza imporre ma condividendo spazi, idee e obiettivi, prendendosi cura, insieme a loro, delle loro curiosità e delle diverse dimensioni della sessualità.

Quali saranno le tappe principali degli incontri in programma?

Il nostro programma educativo si ispira al modello “teen star”. La stella, con le sue cinque punte, è l’immagine dei vari aspetti della sessualità, fisica, emozionale, intellettuale, sociale e valoriale, che compongono la persona nella sua totalità. Si tratta di cinque passi che faremo insieme in questo percorso: accettazione di sè, bellezza della differenza, diversità come risorsa, sessualità come relazione e, infine, amicizia, innamoramento e amore, all’interno dell’esperienza nel gruppo dei pari.

Il modulo sulla dimensione culturale mira a sollecitare il senso critico dei ragazzi rispetto agli stereotipi sessuali e ai messaggi inviati dai mass media, mentre la dimensione biologica vuole accrescere nei ragazzi le conoscenze rispetto ai cambiamenti del corpo, il modulo sulla dimensione affettiva vuole far emergere le emozioni e i pensieri associati al corpo e alla crescita, quello sulla dimensione sociale, infine, intende risaltare i diversi modi di esprimere affetto e mettersi in relazione con se stessi e con gli altri.

Lo scopo è aiutare i ragazzi a passare dalle funzioni corporee ai significati, dalla materialità ai segni, per alimentare lo stupore e la bellezza della tenerezza, per aiutarli a esplorare la dimensione del sentimento, dell’emozione e la bellezza della natura del corpo maschile e femminile.

Ci indichi gli obiettivi principali del progetto?

Il fine ultimo, come detto, è aiutare gli adolescenti ad acquisire una maggiore consapevolezza di se stessi, e gli strumenti per poter gestire la propria sfera affettivo emotiva in maniera adeguata nel gruppo dei pari, in famiglia e nel rapporto con insegnanti e con le altre figure adulte di riferimento.

Ri-Belli per volersi bene è, in estrema sintesi, scoprire la bellezza della sessualità intesa come energia per andare verso l’altro, accoglierlo e donare se stessi.

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