Per il ben-essere dei bimbi con DSA

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Sostegno, cura, forme educative e di stimolo cognitivo innovative e sperimentali, supporto alla Comunità Educante. Con l’obiettivo di promuovere e costruire ben-essere dei bambini con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie. Questa è la mission di Ri-connettersi, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto alla povertà educativa minorile, di cui è capofila la Fondazione di Comunità di Messina. Partner del progetto il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti di Messina, l’Associazione Linea Curva, l’Associazione Onde Blu, Solidarity ed Energy Spa, il Cevas, l’Istituto comprensivo La Pira gentiluomo, l’Istituto comprensivo La Pira San Francesco di Paola.

I numeri

In Italia l’ASD (Disturbo dello Spettro Autistico) è in costante crescita e coinvolge circa l’1% della popolazione. A Messina, secondo una stima recente, nelle fasce d’età 2-17 anni riguarderebbe quasi 550 minori. Soprattutto in contesti di povertà educativa – ma non solo – le famiglie con bimbi che lo manifestano, dopo la diagnosi vivono un disagio, non possedendo le conoscenze adeguate o l’accesso alle risorse per la cura dei figli, caratterizzata da costi piuttosto elevati. Anche perché i centri diurni sono pochi e dotati di posti non sufficienti.

Da questo punto di vista Ri-connettersi diventa centrale nel supporto ai nuclei interessati.

Nuove metodologie per l’individuazione precoce

Intanto perché punta a ideare, sperimentare, validare, diffondere nuove metodologie di sistema, che fanno anche uso di tecnologie ICT, per individuare precocemente l’insorgenza dell’ASD in contesti di povertà educativa; ampliare il repertorio di competenze sociali ed emotive dei bambini, che variano in funzione della situazione e del contesto; facilitare l’inclusione sociale ed educativa in coerenza con i bisogni reali dei bambini e delle loro famiglie. Un azione che ha l’obiettivo di validare l’efficacia del metodo per il contrasto alla fragilità educativa, emotiva e sociale, correlando, attraverso lo studio dei casi, fattori di rischio, fenotipi clinici, outcome per codificare e diffondere protocolli educativi innovativi.

Ri-connettersi mette in opera questo macro-obiettivo con una filiera di azioni che toccano in modo diretto le diverse persone coinvolte. A partire dai bambini attraverso attività educative, di socializzazione  e stimolo cognitivo tradizionali e sperimentali.

La sala immersiva, il social club

Il progetto, infatti, prevede non solo la realizzazione di un “club” socio-sportivo (il Social Club) situato all’interno di un bene confiscato alla mafia (la Villa Boris Giuliano, vicina al mare e con piscina e campo da tennis) come luogo di sport e relazione caratterizzato da una dimensione amichevole e familiare, ma metterà a disposizione la sala immersivo- interattiva già presente nel complesso monumentale di Capo Peloro, caratterizzata però da un ambiente virtuale ideato appositamente. Qui i bambini con ASD potranno confrontarsi con ambienti virtuali protetti, predeterminati, controllabili, parzialmente predittivi, emotivamente caldi e in grado di simulare uno scorrimento fluido e credibile del tempo e dello spazio. Facilitando una relazione fra bimbo e operatori, tale ambiente consentirà di sperimentare percorsi graduali, personalizzati, abilitanti, educativi e sviluppare rilevazioni utili alla ricerca e allo screening dei segni precoci dell’autismo.

Nello specifico, si svilupperanno e metteranno a sistema interventi per incrementare il repertorio di competenze cognitive, socio-comunicative, comportamentali, emotive e adattive, con protocolli di valutazione e trattamento sperimentali, promossi da innovazione tecnologica,
ed inclusivi.

Il supporto alla Comunità Educante, il lavoro coi pari

Per quanto riguarda il supporto e il potenziamento della Comunità Educante, Ri-connettersi lavorerà all’interno degli spazi scolastici con docenti, assistenti educativi culturali per l’integrazione scolastica degli alunni disabili (AEC) e gruppi classe resi più accoglienti anche grazie all’attivazione del peer tutoring. La formazione agli insegnanti e la loro partecipazione attiva alla governance del progetto e la parte di formazione che mira a trasformare i compagni di classe dei bambini e dei ragazzi con ASD in peer tutor, realizzata con la partecipazione dell’associazione di genitori partner, sosterrà il processo di trasformazione del gruppo classe in una comunità vera comunità educante inclusiva.

Sono inoltre previste azioni di sostegno alla famiglia attraverso il parent coaching e il caregiver familiare. Per massimizzare la generatività della filiera che punta alla riappropriazione degli spazi di vita di chi è coinvolto nell’ASD.

Infine, la Fondazione di Comunità di Messina istituirà un fondo vincolato destinato  ai programmi educativi dei bambini autistici nato proprio per dare continuità economica al progetto.

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