RELAZIONI A CATENA: OBIETTIVI, TERRITORI, AMBIZIONI DI UN PROGETTO IN AVVIO

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Al via il progetto “RelAzioni a catena – comunità educante in movimento” di Associazione AIM.

Da ottobre 2018 inizieranno le attività dedicate alla formazione dei docenti delle scuole partner. Primi passi verso la “comunità educante”.

legami relazioni squadra
I legami significativi che tengono insieme le persone sono la base per costruire una comunità educante.

Il Bando nazionale ADOLESCENZA emesso dall’Impresa sociale Con i bambini nell’ottobre del 2016, rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore e al mondo della scuola, si proponeva di promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di dispersione e abbandono scolastici di adolescenti nella fascia di età compresa tra 11 e 17 anni.  

L’Associazione AIM, che opera nei settori dell’educazione non formale, mobilità giovanile, intercultura e cittadinanza attiva, ha ottenuto il finanziamento per una proposta progettuale riguardante interventi concentrati nella Regione Lazio. In particolare, le azioni previste dal progetto “RelAzioni a catena –Comunità educante in movimento” insisteranno su tre Municipi della città di Roma: I, X e XIV e saranno implementate a partire dal mese di ottobre 2018.

AIM insieme ai docenti dell’IPSSS Edmondo De Amicis, Istituto superiore dotato di due plessi scolastici, uno in zona Testaccio e uno a Primavalle, coinvolgendo due scuole medie –“Via Mar dei Caraibi” e “Calderini-Tuccimei” ubicate rispettivamente a Ostia Lido e Acilia, ha costituito un partenariato ampio e strutturato.  L’obiettivo del gruppo di lavoro è creare una “comunità educante” composta da insegnanti, studenti, famiglie e organizzazioni radicate sul territorio, con azioni diversificate ma legate tra loro dal fil rouge del contrasto alla dispersione scolastica. Ogni azione è legata alle altre e tutte sono orientate ad arricchire e modificare l’offerta educativa del territorio romano, prestando particolare attenzione alle periferie.

L’obiettivo di più ampio respiro è costituire quindi una “comunità educante”, ovvero riconoscere che vi è una responsabilità diffusa verso le giovani generazioni e che tale responsabilità viene assunta dalla forza e dalla qualità dei legami che tengono insieme una comunità. Delegare l’educazione alle istituzioni non basta, è di fondamentale importanza far riferimento a tutti i soggetti che sono parte di un contesto umano e alle relazioni che possono stabilirsi tra loro; pertanto ogni partner sarà chiamato a svolgere le proprie attività in un’ottica educativa e aggregativa volta a favorire e indurre il cambiamento. Imparare significa evolvere ed il processo di apprendimento coinvolgerà tutti i partecipanti, anche gli operatori e gli educatori.

Punti di forza del progetto sono le numerose attività volte a favorire la socializzazione e inclusione degli adolescenti, i laboratori di innovazione metodologica rivolti all’obiettivo di valorizzare alcune aree urbane dei territori target.

Il Welfare comunitario è il pilastro di questo progetto. Esso si ha quando, oltre alle Istituzioni pubbliche, una pluralità di soggetti intervengono su fasce sociali che vivono condizioni di disagio, con uno spirito di collaborazione e sussidiarietà. Le attività mirano a trasformarsi in strumenti di coesione sociale nel lungo periodo, senza dimenticare l’obiettivo specifico della prevenzione e del contrasto alla dispersione scolastica in età adolescenziale. Per misurare l’impatto dei cambiamenti innescati dalle azioni e sinergie, il partenariato beneficerà della collaborazione della Fondazione Giuseppe Di Vittorio che si occuperà del monitoraggio in itinere e della valutazione a due anni dalla conclusione delle attività.

Le prime attività che vedranno coinvolti i partner di progetto saranno dedicate all’innovazione metodologica, a beneficio di insegnanti e studenti delle scuole partner. Saranno implementati corsi per docenti sulle tecniche dell’educazione non formale, teatro sociale e civico e strumenti digitali per l’educazione, inoltre sarà avviato un percorso di orientamento rivolto ai ragazzi delle scuole medie, accompagnato da una formazione dedicata ai docenti.  Il laboratorio verterà su come agevolare il passaggio alle scuole superiori e supportare gli studenti nella scelta dell’indirizzo più adatto alle proprie attitudini.

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